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Decreto omnibus, governo pone la fiducia

Per il Pd il governo vuole solo sfuggire all’appuntamento referendario

di Redazione

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha annunciato in aula alla Camera che il governo ha posto la questione di fiducia sul cosiddetto decreto Omnibus. La Camera tornerà a riunirsi domani alle 13.45 per le dichiarazioni di voto, mentre il voto di fiducia sul provvedimento è previsto a partire dalle 15.10 ma senza la diretta tv. La decisione è stata maturata alla conferenza dei capigruppo a Montecitorio, nel corso della quale si è inoltre stabilito che l’illustrazione e le votazioni sugli odg comincerà subito dopo la fiducia.

«I gruppi di opposizione», ha dichiarato al termine della riunione il vice presidente del gruppo Pdl, Simone Baldelli, «non hanno voluto assumersi un impegno definito sul termine della discussione e sul voto finale del decreto che, a questo punto, potrebbe slittare anche a giovedì prossimo». Il termine per la presentazione degli odg scadrà domani alle 10.

Durissima l’opposizione. «Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto Omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno» commenta Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Partito Democratico. «Nelle norme che l’esecutivo vuole imporre non c’è nessun abbandono del piano nucleare ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia», aggiunge Bianchi, «Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di scippo del voto ai cittadini che non avrà successo dal momento che si tratta solo di un espediente che non cambia la sostanza delle cose».

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