Politica

Decreto flussi, sconcerto Acli su esclusione colf: «Ne occorrono 23mila all’anno»

Giamaica Puntillo, segretaria nazionale della sezione aclista che tutela i lavoratori domestici: «Scelta miope, è una domanda in costante crescita»

di Giampaolo Cerri

«Esprimiamo profonda insoddisfazione per il recente Decreto Flussi che, ancora una volta, ha escluso il lavoro domestico. Eppure, questo settore ha sempre più bisogno di nuova forza lavoro, perché la domanda di assistenti familiari è in costante crescita».

Così, in una nota, Giamaica Puntillo, segreteria nazionale delle Acli Colf, ha commentato la decisione del Governo di escludere il settore del lavoro domestico dalla regolamentazione dell’ultimo Decreto Flussi, nonostante «le ultime stime ci dicano che ogni anno servirebbero 23mila assistenti familiari per soddisfare le richieste: non aver inserito il lavoro domestico nella programmazione dei flussi, che ha prodotto tre volte le domande di posti disponibili, è stata una scelta miope. Speriamo che si possa ovviare a questa mancanza almeno con il prossimo decreto», ha concluso la segretaria nazionale.

La foto di apertura è di Patrizia Cuonzo/Agenzia Sintesi


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