Cultura

Decreto flussi per goleador

Calcio. La Fifa chiede all’Ue regole per l’ingresso di calciatori extracomunitari

di Pasquale Coccia

Ai campionati mondiali di calcio del 2010, che si svolgeranno in Sudafrica, su 736 giocatori delle varie nazionali, ben 300 saranno di origine brasiliana, gran parte dei quali sono stati acquistati dai club europei e naturalizzati cittadini dei Paesi dell?Ue.

Gli esempi, dai giocatori più famosi ai meno noti, non mancano: i calciatori brasiliani Deco e Pepe giocano nella nazionale del Portogallo e in questi giorni partecipano agli Europei; i brasiliani Donato, Catanha e Senna, che giocano nella Liga spagnola, sono naturalizzati europei; il portiere dell?Austria Macho è carioca e così pure Edoardo, che gioca in Croazia; come Roger Guerriero, brasiliano naturalizzato polacco poche settimane prima degli Europei; infine c?è l?argentino Camoranesi, titolare nella nazionale italiana.

Per evitare la dispersione dei talenti delle squadre di calcio dei Paesi dell?America Latina e dell?Africa, il presidente della Fifa Blatter, sostenuto dalle federazioni di quelle nazioni, ha rivolto un appello a Nicolas Sarkozy, che dal 1° luglio per un semestre presiederà il Consiglio europeo, e a Michel Platini, presidente dell?Uefa, l?organismo che raccoglie le 30 federazioni europee: contenuto della richiesta, che ogni squadra giochi con cinque calciatori ?indigeni? e sei stranieri.

Lo scopo è incrementare i vivai giovanili delle squadre di calcio, serbatoio da cui i migliori possano trovare spazio nella squadra maggiore. Un modo per tutelare le giovani promesse del calcio nazionale che, dopo speranze e sacrifici, non trovano spazio nella prima squadra (vedi Gattuso del Milan, Maccarone del Siena, all?inizio della loro carriera calcistica costretti ad andare in Inghilterra per giocare nella serie A), a causa dei campioni provenienti da altri Paesi. In particolare Blatter chiede di prestare attenzione alla formazione dei giovani, una scelta che in parte attenuerebbe il fenomeno della tratta dei baby calciatori africani e brasiliani.

Perché la Fifa, al termine del suo congresso svoltosi in Australia, rivolge un appello all?Unione europea? Perché in Europa ci sono i club più ricchi del mondo, che, in virtù del loro strapotere economico, comprano i giocatori più bravi, ma in questo modo – denuncia la Fifa – si falsificano le competizioni sportive: i club più ricchi sono anche i più forti. L?Europa la fa da padrone perché non vi sono limiti e regole al mercanteggio, perciò è necessario legiferare in merito, ponendo un limite alla libera circolazione degli atleti extracomunitari in ambito sportivo.

L?Italia, per l?importanza del campionato di calcio e per il potere economico dei grandi club, è il crocevia europeo di questo fenomeno. Se l?appello di Blatter non cadrà nel vuoto, un intervento legislativo dell?Ue sarà possibile grazie al Trattato di Lisbona e alla Dichiarazione di Nizza, ratificata nel 2000 dai Paesi membri dell?Unione europea, che riconosce la specificità dello sport, cui ha fatto seguito la risoluzione approvata dal Parlamento europeo a maggio 2008, perciò il limite non si applicherebbe ai lavoratori extracomunitari, ma solo a quelli che operano in ambito sportivo.

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