Welfare
Decreto flussi 2022: “Come il Gattopardo, non cambia mai nulla”
Oggi, giovedì 27 gennaio, il "Click day" per assumere lavoratori extracomunitari. Bove, presidente Anolf Milano: «Così non va, tutto continua come sempre, nel drammatico silenzio delle istituzioni che scelgono di non cambiare nulla»
di Luca Cereda
Con il Decreto Flussi 2022 sono 69.700 i lavoratori stranieri potranno entrare regolarmente in Italia grazie al DPCM del 21 dicembre che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio. Di questi, 42 mila posti sono riservati a chi entra per motivi di lavoro stagionale, 27.700 per i contratti subordinati non stagionali ed autonomi.
Oggi, giovedì 27 gennaio, parte il primo "Click day" per l'ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato. Invece martedì 1 febbraio ci sarà il secondo "Click day", rivolto agli stagionali sempre di origine extracomunitaria.
Cosa prevede il decreto flussi 2022
A partire dalle 9.00 di oggi, e per la quota di 20mila unità – ricorda il Viminale attraverso il suo sito – potranno presentare l'istanza "tutti coloro i quali, muniti di una identità Spid e attraverso il sito nullaostalavoro.dlci.interno.it, hanno intenzione di procedere all'assunzione di lavoratori nei settori dell'autotrasporto merci per conto terzi, agricolo, turistico-alberghiero ed edilizio, per lavoro non stagionale, lavoro autonomo nonchè tutti coloro che intendono convertire il proprio permesso di soggiorno in lavoro subordinato o autonomo”. «Intanto, in un drammatico silenzio che sa di assuefazione, uomini, donne e bambini continuano a morire nel Mediterraneo nel disperato tentativo di raggiungere l'Europa, affidandosi a scafisti senza scrupoli che lucrano sull'assenza di canali di ingresso legale, il Governo italiano emana l'ennesimo e inutile Decreto Flussi che, al di là di qualche ritocco alle quote limitato a pochi settori, non offre alcuna risposta concreta né a chi vuole entrare regolarmente in Italia per motivi di lavoro né a quelle aziende o famiglie che vorrebbero assumere una persona stranieraı», spiega Maurizio Bove segretario di Fisascat Cisl Milano Metropoli e presidente Anolf Cisl Milano.
In un Paese sempre più vecchio, mancano 230mila lavoratori
Il problema dei flussi così come degli stranieri profughi presenti in Italia «a cui viene negata la possibilità di lavorare se non in nero», chiosa Bove, però è ben lontano dall'essere risolto con quest’ultimo Decreto. E la popolazione italiana continuando a invecchiare, ha un deficit di forza lavoro di oltre 230mila lavoratori. E i disoccupati italiani, non riescono a coprire la domanda, per molti motivi strutturali, così come non è “permesso farlo” ai giovani. «Come sosteniamo da tempo, invece di continuare a riproporre strumenti obsoleti, vecchi di 30 anni, è necessario intervenire immediatamente con una riforma complessiva della normativa in materia di immigrazione che sia effettivamente adeguata alla realtà che dovrebbe gestire: occorrono visti di ingresso per ricerca lavoro che permettano di incrociare domanda e offerta in quei settori dove effettivamente trovano impiego i lavoratori e le lavoratrici provenienti dall’estero e percorsi permanenti di regolarizzazione per chi è già in Italia e ha un datore di lavoro disponibile all’assunzione. Altrimenti, oltre alle stragi nel mare e ai confini dell'Europa, non faranno più notizia neppure il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro nero», aggiunge il presidente Anolf Cisl Milano.
Il vaccino è un problema per i migranti?
La possibilità di ingresso di lavoratori stranieri nel Belpaese è importante per salvare i raccolti e garantire l'approvvigionamento alimentare, in un settore ancora dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani nelle ultime stagioni. «Con la piena ripresa delle attività agricole – secondo la Coldiretti -, è facile prevedere l'accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa ai beni essenziali come l'energia e il cibo».In questo contesto, sottolinea la Coldiretti, l'apertura delle frontiere agli stranieri rischia di essere vanificata dal fatto che molti braccianti provenienti da Paesi extracomunitari non possono lavorare in quanto vaccinati con il siero russo Sputnik o con quello cinese Sinovac non riconosciuti in Italia ed in Europa.
Un limite che va superato, anche considerando il fatto che un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura.
Gli altri casi, cosa consente e cosa no il Decreto flussi 2022
Il Decreto flussi inoltre prevede anche la possibilità di entrare nel territorio italiano per motivi di lavoro autonomo: questo è possibile per 500 cittadini non comunitari residenti all'estero, “i quali siano imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l'economia italiana, che preveda l'impiego di risorse proprie non inferiori a 500mila euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro”, dice il Decreto.
Potranno essere ammessi in Italia anche 100 cittadini stranieri non comunitari, residenti all'estero che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi di origine e 100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Venezuela, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. “Sono convertibili in permessi di soggiorno per lavoro subordinato – stando al Decreto – anche 4.400 permessi di soggiorno per lavoro stagionale, 2.000 permessi per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 200 permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea”.
Le richieste dei click day, fino al 17 marzo
"L'inoltro – spiega il Ministero – da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, della richiesta di nulla osta per l'assunzione di un lavoratore extracomunitario rappresenta il momento di avvio dell'intera procedura. Le istanze potranno essere presentate fino al 17 marzo 2022, saranno trattate dagli Sportelli Unici per l'Immigrazione in base al rispettivo ordine cronologico di presentazione e, durante i click day, saranno disponibili per l'invio esclusivamente i moduli delle tipologie di domanda appartenenti al decreto flussi".
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