Salute

Decreto Balduzzi al via. Così cambia la sanità

Dagli ambulatori H24 alle nuove norme sulle cura intramoenia fino a una serie di misure di contrasto alle malattie da gioco, una (piccola) rivoluzione nel Sistema sanitario

di Redazione

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore l’ampio pacchetto delle “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. Il travagliato dispositivo, messo a punto dal ministro della Sanità Renato Balduzzi,  porta importanti modifiche in diversi ambiti del sistema sanitario nazionale (e locale, con i nuovi dispositivi sui presìdi territoriali).

Le norme riguardano infatti: riforma delle cure primarie; attività intramoenia; responsabilità professionale e rischio clinico; gestione e monitoraggio dei rischi sanitari; dirigenza sanitaria e governo clinico; aggiornamento dei Lea; edilizia sanitaria; misure finanziarie e patrimoniali a favore delle Regioni; fumo, alcol, ludopatia e certificati sportivi; norme in materia di sicurezza alimentare e bevande; disposizioni in materia di emergenze veterinarie; farmaci e innovatività terapeutica; prontuario e altre norme su farmaci e farmacie; farmaci erogabili dal Ssn; disposizione su altri farmaci; razionalizzazione di enti sanitari; trasferimento delle funzioni di assistenza al personale navigante e altre norme sulle prestazioni rese dal ministero.

Entrando nel merito degli interventi più significativi, ecco – in sintesi – che cosa cambia.

Riforma delle cure primarie
Riorganizzazione dell’assistenza territoriale: al via gli ambulatori operativi H24 con medici e infermieri. Le Regioni organizzano l’assistenza primaria secondo modalità operative monoprofessionali denominate aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e forme organizzative multiprofessionali denominate unità complesse di cure primarie (UCCP), che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l'integrazione dei medici, delle altre professionalità convenzionate con il Ssn, degli infermieri, delle ostetriche, delle tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria. Le unità complesse di cure primarie sono costituite in reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l'arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione.

Attività intramoenia
Il decreto prevede la realizzazione delle strutture per l’Alpi (attività libero professionale intramuraria) entro il 31 dicembre 2014. Ricognizione degli spazi disponibili e valutazione dei volumi delle prestazioni effettuate entro gli ultimi due anni entro il 31 dicembre 2012. Se necessario, possibilità di acquistare e affittare presso strutture sanitarie autorizzate non accreditate, e stipulare convenzioni con altri soggetti pubblici, spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari per l’Alpi sia istituzionale, sia ordinaria.
Prevista inoltre la possibilità di adottare, dove non sono disponibili spazi ad hoc, un programma sperimentale per svolgere la Lpi presso studi professionali privati collegati in rete.

Aggiornamento dei LEA
Un decreto del presidente del Consiglio, da emanare entro il 31 dicembre 2012, aggiornerà il Lea per le malattie croniche, per le malattie rare e la ludopatia.

Ludopatie. Si poteva fare di più…
Il Decreto prevede una serie di misure relative alle dipendenze croniche da gioco, che ormai costituiscono una vera e propria piaga sociale. Anche se lo spunto iniziale di contrasto forte al gioco è stato via via ridimensionato lungo l’iter di approvazione. Ecco cosa resta:
– Restrizioni agli spot che pubblicizzano il gioco. Sì agli spot sul gioco ma con alcune restrizioni. È previsto infatti il divieto su ogni tipo di media (giornali, riviste, tv, radio, teatro, cinema e internet) alle pubblicità che inducono al gioco dove è prevista vincita in denaro a meno che: non siano ben presenti formule di avvertimento sul rischio di dipendenza e contenenti le note informative sulle probabilità di vincita, lo spot non esalti troppo la pratica del gioco o vi siano presenti minori. In ogni caso sono vietati i messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche rivolte prevalentemente ai minori nei trenta minuti precedenti e successivi alla trasmissione delle stesse. Qualora non sia possibile apporre le formule di avvertimento sulle schedine da gioco deve essere in ogni caso indicato sulla medesima ove poter consultare le note informative sulle probabilità di vincita.
Obbligo di esposizione del materiale informativo sui rischi correlati al gioco. I gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici sono tenuti a esporre, all'ingresso e all'interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle Asl diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al gioco. Il Ministero dell'Economia, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, emana un decreto per la progressiva introduzione obbligatoria di idonee soluzioni tecniche volte a bloccare automaticamente l'accesso ai giochi per i minori, nonché volte ad avvertire automaticamente il giocatore dei pericoli di dipendenza dal gioco.
Predisposti 10.000 controlli e nuova mappatura delle aree. L’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato pianifica su base annua almeno 10.000 controlli destinati al contrasto del gioco minorile. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministro dell’Economia di concerto con quello della Salute, previa intesa sancita in Conferenza unificata emana un decreto che definisce i criteri per la collocazione dei punti di gioco (Si dovrà tenere conto anche della prossimità dei luoghi di culto, scuole, strutture sanitarie, centri sportivi e socio-ricreativi. Sarà poi compito della stessa Amministrazione dei monopoli di Stato pianificare le forme di progressiva ricollocazione dei punti fisici ove poter giocare.
– Ma il fondo è scomparso. Sparisce però dal decreto in Gazzetta il fondo alimentato dalle entrate dei giochi che avrebbe finanziato i nuovi Lea per le ludopatie.

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