Animali

Declassata la protezione del lupo. L’allarme degli animalisti

È iniziato il percorso internazionale per ridurre lo stato di tutela dopo la decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna. La Lav sottolinea come la posizione favorevole dell’Italia sia un «intervento ideologico a favore di cacciatori e allevatori, i politici italiani chiedono il rispetto della scienza solo quando fa comodo a loro, non quando l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura chiede di mantenere il massimo livello di tutela per i lupi»

di Antonietta Nembri

Un pericoloso passo indietro, un clamoroso precedente contro la tutela degli animali selvatici e dell’ambiente in tutta Europa. Così viene definita dalla Lega anti vivisezione – Lav la decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna di declassare la protezione del lupo.

La decisione di Strasburgo

Riunitosi martedì 3 dicembre a Strasburgo ha deciso di riclassificare il lupo da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della Convenzione di Berna, una decisione smaccatamente politica che non ha nulla a che vedere con i principi scientifici, tanto che la stessa International Union for the Conservation of Nature-Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) nei giorni scorsi aveva pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui chiedeva di non adottare la proposta di declassamento perché, sottolinea una nota, “totalmente antiscientifica, in quanto non tiene debitamente conto dello stato della popolazione europea di lupi e non servirà a migliorare la coesistenza con le comunità rurali”.  

«Questa decisione non tiene quindi in alcun conto la posizione della scienza, a differenza di quanto afferma il ministro Lollobrigida sui suoi canali social», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici «dando invece seguito alle interferenze di quegli stessi politici sempre pronti a incolpare le associazioni di agire per questioni ideologiche, mentre questo caso dimostra che sono gli stessi politici come lui ad utilizzare il lupo come tornaconto elettorale, in spregio a ogni considerazione della scienza. E lo stesso ministro dell’Ambiente sa che può da sempre decretare l’uccisione di un lupo ma non hanno mai avuto il coraggio di proporlo, proprio perché sarebbe una scelta non fondata su basi scientifiche».  

In Europa i lupi sono ancora vulnerabili

Sebbene le popolazioni di lupo si siano riprese in alcune parti d’Europa, sei delle nove popolazioni europee infatti rimangono in uno stato prossimo alla minaccia di estinzione o vulnerabile, nonostante – ricorda ancora una nota – sempre il ministro Lollobrigida affermi che in Italia ci sia una presenza eccessiva di grandi carnivori.
Secondo gli animalisti invece, è essenziale mantenere elevate misure di protezione, essenziali per garantire che la specie raggiunga e rimanga in uno stato di conservazione favorevole. 

Se recepito nella legislazione dell’Unione Europea, il declassamento dello status di protezione del lupo consentirebbe di avviare una nuova stagione di caccia al lupo, ma l’esperienza e i dati scientifici hanno dimostrato che l’uccisione non è una soluzione efficace per ridurre gli attacchi agli animali allevati, al contrario delle misure preventive implementate con successo da molti allevatori in tutta l’Unione Europea.  

Un pericoloso precedente

Il declassamento della protezione non risolverà le sfide della coesistenza e acuirà il contrasto sociale, inoltre la decisione dell’Ue di ridurre le protezioni legali per i lupi costituisce un pericoloso precedente per altre specie particolarmente tutelate, come l’orso e la lince.  

«Come ben sa il ministro Lollobrigida che esulta per questa decisione, il cammino per un eventuale abbassamento dello stato di protezione del lupo è molto lungo, senza dimenticare che poi il Governo italiano dovrà adottare la nuova Direttiva europea. Noi continueremo a batterci per fermare l’attacco alla Direttiva Habitat, prossimo passo orchestrato per poter aprire la caccia ai lupi», conclude Vitturi «non cederemo alle mire di politici desiderosi solo di soddisfare la passione sanguinaria di quei cacciatori che non vedono l’ora di poter spianare i loro fucili contro lupi innocenti».  

Photo by Federico Di Dio photography on Unsplash

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