Debutto su Sky. Parla Emilio Carelli. C’è Vita tra le parabole

Non ha neppure cinquant?anni, Emilio Carelli, ma è già un giornalista tv di lungo corso: vicedirettore di Tg5 e Studio Aperto, fondatore e direttore di Tgcom, oggi è al timone di SkyTg24, il primo canale all-news italiano, capace di garantire un?informazione in tempo reale sui fatti dall?Italia e dal mondo. SkyTg24 offre inoltre programmi di approfondimento sui principali argomenti ed eventi, proponendo anche le opinioni e i punti di vista dei principali commentatori e opinion leader italiani, da Pierluigi Diaco ad Alan Friedman. Da tre settimane, grazie all?iniziativa dello stesso Carelli, è partita una collaborazione con Vitachannel, il progetto televisivo del gruppo Vita, che così, oltre al format per le web television Vitamina (www.vitamina.tv), collabora alla realizzazione di una rubrica settimanale per SkyTg24 dal titolo Senza fini di lucro, in onda ogni sabato alle 13.45. Uno spazio che segna anche il ritorno in video, dopo dieci anni, di Riccardo Bonacina. “Perché Senza fini di lucro?”, chiediamo a Carelli. “Quando si fa informazione”, risponde, “ci si deve confrontare con una serie di notizie, la maggior parte delle quali sono drammatiche, e per questo fanno notizia. Io penso, però, che esista per ogni giornalista uno spazio di manovra in cui muoversi, che consente di scegliere ogni giorno anche notizie positive”. è quindi d?accordo con il presidente Ciampi che ha invitato i giornalisti a raccontare “un?Italia migliore di quella che normalmente viene rappresentata dai media”? “Sì”, continua Carelli, “ed è per questo che abbiamo scelto di dedicare spazio al mondo del non profit. Senza fini di lucro ne è l?esempio più strutturato. Questo settore è fatto da persone che lavorano moltissimo, in maniera silenziosa, e svolgono una funzione di vero servizio pubblico. Riteniamo utile raccontare questo mondo, le storie dei volontari, delle associazioni: una realtà così importante nei comportamenti quotidiani, grazie alla collaborazione del giornalista sicuramente più esperto in questo campo, Riccardo Bonacina, e del suo staff di giornalisti, veri esperti di racconto sociale”.