Non profit

Debutta il social network della preghiera

Presentata ieri a Loreto, vende anche il "rosario elettronico"

di Sara De Carli

Si chiama prexcommunion, ha una settimana di vita, ed è il primo social network della preghiera. È stato presentato ieri a Loreto, in un convegno che ha visto presente l’arcivescovo Giovanni Tonucci, delegato pontificio, insieme a studiosi, giornalisti, esperti di nuove tecnologie.

Mi sono iscritta, per curiosità. Funziona così. Sulla home page c’è un elenco di intenzioni di preghiera (alquanto generiche). Ne scelgo una, per la pace nel mondo. Clicco su “prega per questa intenzione”, immaginando che succeda chissà che. Niente, solo un contatore che mi dice che questa è la mia prima preghiera, che i miei amici hanno fatto per questa stessa intenzione 0 preghiere e che le preghiere complessive fatte dalla community sono 200. Dieci minuti dopo le preghiere (cioè i clic) di questa settimana sono già 210.

Ieri si è sottolineata la possibilità di iscriversi a più gruppi e creare una comunità di preghiera globale. “È la prima soluzione ad offrire al fedele la possibilità di diventare parte di uno scenario mondiale: può infatti pregare con i propri amici ma anche con persone distanti migliaia di chilometri per una stessa intenzione”, riporta un’agenzia del Sir. Sarà. Per il momento l’unica cosa che funziona bene è lo shop, che vende PREX, il Rosario Elettronico: cioè uno smart phone con una voce registrata che ti guida nella preghiera. Alla faccia della community: accendendo Radio Maria almeno senti delle voci vere. Costa 39 euro. E c’è pure la versione Iphone.


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