Economia

Debito estero, per Fazio è «giusto e conveniente cancellarlo»

Lo ha detto oggi il Governatore di Bankitalia, sottolineando che l'Italia sta trattando per cancellare i debiti di altri 19 Paesi

di Gabriella Meroni

La cancellazione dei debiti dei paesi poveri ”costituisce una premessa per attivare un flusso di investimenti esteri che permettano di avviare il processo di sviluppo”.

Lo ha sostenuto il Governatore di Bankitalia nella considerazioni finali dell’assemblea generale ordinaria dei partecipanti. A suo parere, la cancellazione ”risponde a principi di solidarieta’ umana e civile. Reintegra le economie piu’ povere nei rapporti commericali, spesso connotati da ragioni di scambio a loro sfavorevoli”.
Fazio ha trattato la questione del debito estero nel capitolo del nuovo equilibrio globale che offre opportunita’ ma anche puo’ aggravare la condizione delle economie piu’ povere. ”L’accumulo dei debito estero e la difficolta’ a far fronte ai relativi oneri hanno spinto questi paesi ai margini del processo di sviluppo mondiale”. Fazio ha osservato che in tutte le sedi internazionali e’ in atto ”un ripensamento profondo delle conseguenze della globalizzazione sulla stabilita’ delle economie emergenti e sulla distribuzione dei benefici derivanti dalle trasformazioni economiche e produttive”. Ed e’ l’origine dell’iniziativa della riduzione del debito dei paesi poveri fortemente indebitati, lanciata dal Gruppo dei sette nel 1999 a Colonia e avviata nel 2000.

Nel rispetto delle condizioni fissate dal FMI e dalla Banca Mondiale, il Governatore ricorda che sono stati definiti gli accordi ”per la cancellazione parziale dei debiti per 22 dei 41 paesi piu’ poveri. Il valore attuale del debito viene ridotto di circa la meta’. La diminuzione degli oneri per interessi e’ di oltre il 40%; 375 milioni di dollari all’anno sono a carico della Banca Mondiale. Includendo gli interventi bilaterali, la riduzione del debito e’ pari a quasi due terzi. I paesi sviluppati sono stati invitati a cancellare, parzialmente o per intero, i crediti commerciali pubblici”.
In questo contesto ”l’Italia ha annullato crediti per circa 1.800 milioni di dollari. E’ prevista una ulteriore riduzione che potra’ raggiungere 3,6 mld di dollari entro il 2003”.
Sono in corso trattative per l’avvio di riduzione del debito con altri 19 paesi ma per 9 di essi i negoziati sono ostacolati dalla presenza di conflitti armati. Fazio ha voluto sottolineare anche il ruolo di stimolo e sollecitazione che la Chiesa cattolica in occasione del Giubileo, le altre chiese, gruppi religiosi non cristiani e organismi non governativi hanno svolto per la cancellazione del debito estero.

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