Cultura

Debito estero, la denuncia della Cei: problema irrisolto

Oggi il punto in un convegno alla Cattolica con il cardinale Tettamanzi

di Gabriella Meroni

A cinque anni dalla Campagna promossa dalla Chiesa Italiana in occasione del Giubileo, il problema del debito estero non e’ ancora risolto. Lo denuncia il primo Rapporto sul debito estero, curato dalla Fondazione Giustizia e Solidarieta’, promossa dalla Cei per dare continuita’ all’iniziativa dell’anno 2000, che porto’ alla cancellazione del debito verso l’Italia della Guinea e dello Zambia. ”Impegni di giustizia”, questo il titolo del volume, sara’ presentato oggi a Milano dal direttore della Fondazione Riccardo Moro nel corso del convegno ”Debito estero. A cinque anni dal Giubileo”. L’incontro sara’ aperto dall’Arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi, nella Cripta dell’Aula Magna dell’Universita’ Cattolica. Dal Rapporto emerge che l’azione italiana deve essere rafforzata. Mentre le cancellazioni seguono il ritmo dell’iniziativa internazionale, mancano le attivita’ di monitoraggio che verifichino in che modo vengano utilizzate le risorse ottenute con la cancellazione del debito. Ma questa e’ solo una delle questioni irrisolte, perche’ da piu’ parti e’ richiesta una modifica della soglia di sostenibilita’ del debito, cioe’ un allargamento dell’iniziativa Hipc, attualmente limitata a un numero troppo esiguo di Paesi. Interverranno al Convegno Saran Toure’, rappresentante del Foguired (Fondo di riconversione del debito in Guinea), Samuel Mulafulafu, esponente del Ccjdp (Centro cattolico per la giustizia, lo sviluppo e la pace in Zambia), Luca De Fraia di Sdebitarsi e rappresentanti della Banca Mondiale e del Governo Italiano. Tra i relatori anche il card. Attilio Nicora, gia’ presidente della Campagna ecclesiale del 2000, Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Universita’ Cattolica, e mons. Fernando Charrier, presidente della Fondazione Giustizia e Solidarieta’.


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