Economia

Debito estero: Amato e D’Alema, a G8 Italia proporrà cancellazione

I due leader: «Sul debito dei Paesi poveri bisogna andare piu' in la' di quanto e' stato fatto finora. Si puo' fare, si deve fare ancora di piu'»

di Gabriella Meroni

L’Italia avanzera’ una proposta “forte” in tema di riduzione del debito estero dei Paesi poveri al prossimo G8 di Genova, che si terra’ a fine luglio, sotto la presidenza italiana. L’Italia chiedera’ a tutte le maggiori potenze occidentali di “fare di piu”‘ su questo fronte per aiutare lo sviluppo interno del Terzo Mondo. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, intervenendo a Firenze, in Palazzo Vecchio, al convegno delle organizzazioni non governative incentrato sul tema dei “Cambiamenti del governo della globalizzazione e il ruolo del G8”. “Sul debito dei Paesi poveri bisogna andare piu’ in la’ di quanto e’ stato fatto finora. Si puo’ fare, si deve fare ancora di piu’, perche’ comunque le risorse che vanno a servizio del debito in piu’ casi restano pesanti”, ha affermato Amato nel corso del suo intervento. “Ormai lo abbiamo gia’ deciso, l’Italia ha scelto la strada di cancellare il 100% di tutto il debito, sia il credito commerciale che quello di aiuto”, ha aggiunto il premier, precisando che l’Italia intende “arrivare al vertice di Genova con questa posizione e spingere anche gli altri partner su questa strada”. Il presidente del Consiglio Amato ha sottolineato anche l’importanza che, a fianco del problema del debito estero, venga affrontato anche quello dei mercati ancora chiusi per troppi prodotti dei Paesi poveri. “Molti dei loro prodotti sono tenuti fuori dai nostri mercati -ha affermato il premier- attraverso i meccanismi delle quote, delle tariffe e di regole subdole, che hanno lo scopo di proteggere i nostri prodotti”. Secondo Amato, nel caso in cui i mercati occidentali si aprissero davvero ai prodotti commerciali del terzo mondo ai Paesi piu’ poveri sarebbe dato “un aiuto formidabile”. Giuliano Amato e’ intervenuto anche sulla necessita’ che nei Paesi poveri si evitino “invasioni distruttrici da parte delle imprese piu’ forti”. Per questo motivo, a suo parere, in occasione delle discussioni sulla globalizzazione dei mercati, occorre puntare “sulle regole adottate dall’antitrust europeo e non su quelle in vigore presso l’antitrust americano. L’antitrust europeo combatte infatti l’abuso di posizioni dominanti e tutela attraverso le regole i soggetti piu’ deboli. Per l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, presidente dei Ds, il tema della riduzione del debito estero dei Paesi poveri “non deve essere considerato un tabu”‘. E per questo si augura che al prossimo G8 di la questione sia discussa come una delle priorita’. D’Alema e’ intervenuto sull’argomento durante un convegno a Firenze sul tema “i cambiamenti del governo della globalizzazione e il ruolo del G8”, promosso da una serie di organizzazioni non governative italiane e straniere. “Cio’ che e’ stato fatto finora sulla riduzione del debito estero, pur apprezzabile e con il concorso dell’Italia e’ insufficiente”, ha affermato d’Alema. A suo parere l’Italia “ha giocato un ruolo importante per ridurre lo stock del debito estero” ma bisogna guardare oltre, adottando “strategie di sostegno” a Paesi poveri per accelerare la via dello sviluppo.


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