Cultura
De Ville, lo zingaro rock dallanima romantica
Recensione del cd "In Berlin" di Willy De Ville.
Quando si dice che non servono chitarre a 20 pedali, batterie faraoniche e tonnellate di suono per scuotere l?anima. In una bella serata berlinese ci si sono messi appena in tre: c?era una chitarra acustica tutta ghirigori barocchi, il piano blues di Seth Farber, e il contrabbasso di David Kayes, fermo e sicuro a tenere la rotta. Su tutto, la voce incredibile di Willy De Ville, capace di mimetizzarsi in ogni anfratto musicale: gridava, graffiava, si liquefaceva in dolci ballate, alcuni l?hanno perfino sentito ululare. Ritrovare De Ville nella forma smagliante di In Berlin è una sorpresa e un?emozione. Il doppio dal vivo riconsegna integro questo zingaro del rock che da troppo tempo latitava. Si capisce che intanto è andato a sud, ha respirato l?aria della Louisiana, lambito i confini del Messico. Il suono è meravigliosamente antico e fuori moda: nei 28 pezzi del doppio (20 del concerto berlinese, più 8 pezzi registrati a Stoccolma) si mischiano ingredienti diversi, ma il sapore predominante è quello blues e rock?n?roll. Con autorità, De Ville affronta classici come Rambling On My Mind di Robert Johnson, Hound Dog di Elvis Presley o Billy The Kid di Bob Dylan. Addirittura, senza smettere pantaloni e giacca di pelle nera da rocker, fa il verso allo chansonnier Gilbert Bécaud. Se lo può permettere De Ville: lo Springsteen zigano che porta ancora a spasso la sua inguaribile anima romantica.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.