Sostenibilità
De Luca: perché le amo
Lo scrittore racconta la sua grande passione per le montagne.
di Paolo Manzo
“Adesso sto di nuovo in montagna, vicino alle Odle. Nel cuore delle Dolomiti. Da lì mi alzo e, dalle cime, vedo dall?Antelao sino allo Sciliar. Tutto l?arco delle Dolomiti”. È un appassionato della montagna, Erri De Luca, napoletano di ?passaporto? ma atesino d?adozione. Anche se lui tende a sminuire le sue doti di alpinista. Appassionato e ottimista sul destino delle montagne.
Vita: Ne ha una preferita?
De Luca: No. Mi piacciono tutte le Dolomiti. Mi piace quando fa brutto infilarmi dentro i boschi e starmene lì?accolto nel bosco.
Vita: Perché?
De Luca: Perché il bosco è una figura. Una figura sociale della natura, una comunità. Una comunità di alberi che si sono sistemati in quel versante e che partoriscono generazioni di alberi. Per questo, quando si entra in un bosco, si è ospiti di una comunità.
Vita: È difficile farsi accettare?
De Luca: C?è un?accoglienza ma c?è anche una respinta. Il bosco ti può far paura e se ti fa paura è perché ti vuole far paura? oppure invece ti senti accolto. Ma nel bosco non tocco nulla. Niente fragole, niente funghi.
Vita: Al mare non va mai, come mai?
De Luca: Perché in montagna mi sento più compiutamente estraneo.
Vita: Si é mai chiesto il perché?
De Luca: Sì, e credo che sia perché non sono del posto. Perché vengo da lontano. E anche perché in montagna più sali e più quel posto non è adatto alla specie umana. Non è fatto per ospitarti. Sei lì esclusivamente di passaggio. E allora lì, e solo lì, sei compiutamente un estraneo. E cerchi di comportarti bene. Se vuoi ritornarci. Ho ragione o no?
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