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Ddl sulle coppie di fatto: io dico no

Giovanni Giacobbe: Solo un manifesto ideologico. La bocciatura senza appello arriva dal preside di Giurisprudenza alla Lumsa e presidente del Forum famiglie ...

di Sara De Carli

Lapidario. «È un manifesto ideologico che non risponde in alcun modo a un bisogno reale». Per Giovanni Giacobbe – 74 anni, preside della facoltà di Giurisprudenza della Lumsa e presidente del Forum delle famiglie, sposato da 46 anni – il giudizio sui Dico si riduce all?articolo 1. Da bocciare.

Vita: Cosa cambia concretamente con questa legge?
Giovanni Giacobbe: A livello sostanziale non cambia nulla. Quelli che sono veramente dei diritti degli individui erano già tutelati e comunque se c?era qualche lacuna si poteva intervenire nei rispettivi settori, senza bisogno di fare un manifesto a favore delle coppie conviventi. Cambia molto però a livello di principio, perché qui si afferma la parificazione tra le convivenze non fondate sul matrimonio – soprattutto quelle tra omosessuali – e le convivenze fondate sul matrimonio. Si crea una sorta di ?famiglia minore? in alternativa a quella fondata sul matrimonio. Per quel che riguarda i diritti individuali cambia pochissimo, salvo per quanto concerne la materia successoria, dove ci sono anche cose tecnicamente sbagliate.

Vita: Quali?
Giacobbe: Non si tiene conto di quelli che dovrebbero essere i corretti rapporti fra convivenza e famiglia legittima. Non è questione di ex moglie, che con il divorzio non ha più diritti successori, ma di figli, padri, fratelli. Destinare al convivente una parte dell?eredità lede i diritti della famiglia legittima. È tutto sbagliato, è incompatibile con la Costituzione.

Vita: Entriamo nel dettagli. Articolo 11, diritti successori?
Giacobbe: Un momento, si fermi. L?elemento determinante per giudicare la legge è l?articolo 1, che in maniera tecnicamente poco corretta – ma prescindiamo pure dagli aspetti tecnici – prevede che una dichiarazione sia sufficiente per accertare la convivenza. È quantomeno singolare che una dichiarazione che riguarda due persone venga fatta in maniera unilaterale e che poi questo atto venga comunicato all?altro con una raccomandata: e se chi riceve la raccomandata non è d?accordo? Non si prevede che l?altro presunto convivente possa rifiutare la dichiarazione di convivenza.

Vita: Secondo il Forum il ddl accorda un favore alla convivenza rispetto alla famiglia. In che senso?
Giacobbe: I figli subiscono un danno perché è previsto che una quota dell?eredità vada al convivente, quota che i figli si dividerebbero solo fra loro se il convivente non ci fosse o non gli fosse riconosciuto il diritto alla successione. Non è chiaro poi se questa percentuale deve essere calcolata sulla quota disponibile o sul totale. Ci sono cose tecnicamente poco chiare.

Vita: Le associazioni che rappresenta sono preoccupate che il Dico apra la porta alle adozioni e agli affidi?
Giacobbe: Nella legge non si dice nulla su questo. Il ministro Bindi ha escluso la possibilità che le coppie omosessuali possano adottare, però altri esponenti del governo hanno usato un?immagine molto evocativa, di un ddl locomotiva, alla quale nel tempo possono essere attaccati altri vagoni. Se passa questa legge, in Italia non ci sarà più l?univocità della famiglia ma ci sarà una famiglia alternativa.

Vita: Il ddl prevede una copertura finanziaria di 4 milioni e 600mila euro per quest?anno. Questo significa meno welfare per le famiglie?
Giacobbe: Pensi se Padoa Schioppa non avesse bloccato il diritto alla reversibilità della pensione! Non è un problema di costi. Se ci fossero veramente dei diritti da tutelare, di persone che meritano di essere tutelate, i costi non sarebbero per noi un problema. Noi diciamo che non ci sono diritti individuali da tutelare. Qui si intende invece definire una nuova dimensione della famiglia con l?obiettivo della legalizzazione delle coppie omosessuali. Non ho nessun pregiudizio verso le convivenze omosessuali, è un diritto di libertà dei cittadini, ma non possono pretendere di avere tutela giuridica che paragoni queste convivenze alla famiglia, perché la famiglia per la Costituzione italiana è un?altra cosa. E la Costituzione non l?ha scritta Ruini.


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