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DDL risparmio: rende precario l’equilibrio tra gli azionisti
Lo sostiene il giurista Berardino Libonati in un articolo pubblicato oggi su la voce.info
Scrive Libonati che l?equilibrio nell?organizzazione imprenditoriale della società per azioni è un equilibrio molto delicato, dato da una maggioranza di azionisti, interessata alla gestione e quindi legittimata a gestire, e da una minoranza, interessata invece a un ritorno patrimoniale dell?investimento, che coopera nel controllo (attraverso il quale può reagire a gestioni scorrette). Secondo il giurista questo equilibrio non è
rafforzato dalla scelta, contenuta nel disegno di legge per la tutela del risparmio inviato al Senato dalla Camera, di attribuire a una minoranza che coaguli il 2,5 per cento del capitale la facoltà di nominare un amministratore. Scrive Libonati: “tra l?altro il possesso di azioni per il 2,5 per cento del capitale ? una percentuale superiore addirittura a quella considerata soglia di partecipazione “rilevante” ai sensi del Testo unico per l?intermediazione finanziaria ? non esprime certamente il risparmio diffuso, sicché l?evocazione etica sottesa al disegno di legge non trova affatto soddisfazione. Rende semplicemente più complesso, e più difficile nell?applicazione, il modello prescelto dalla Novella del 2003 per il governo societario”.
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