Formazione

Ddl pedofilia: i Ds frenano il via libera. Perché?

Le associazioni familiari insorgono: "Il Senato abbia un sussulto di dignità e di responsabilità: queste norme di tutela dei minori".

di Benedetta Verrini

«La responsabilità che si stanno assumendo i senatori e in particolare i membri del gruppo Ds, è gravissima». Così Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari, commenta la decisione dei Ds di opporsi alla richiesta della sede deliberante al testo sulla pedopornografia via internet, già licenziato dalle Commissioni riunite Speciale Infanzia e Giustizia del Senato. Come è noto, le due commissioni avevano eliminato dal testo -proveniente dalla Camera- l’articolo che prevedeva inquietanti “cause di non punibilità” per i reati descritti. Si giudicava infatti non punibile chi, anche adulto, producesse il materiale pornografico su un ?minore che abbia raggiunto l’età del consenso sessuale? (cioè 16 anni)”, “con il consenso del minore”, purché tale materiale restasse ?nella esclusiva disponibilità del minore medesimo e la produzione non sia destinata alla diffusione o alla cessione?. Di più: i deputati avevano giudicato non punibile il minorenne che producesse o detenesse il materiale pornografico, ?quando il materiale rappresenta un minore che abbia compiuto gli anni 13, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore a tre anni?. Per evitare che la criminalità si rivolgesse ai minori per spacciare impunemente materiale pedofilo, i senatori hanno totalmente cassato questi passaggi. Purtroppo, però, in seguito all’opposizione dei Ds le due commissioni non hanno ottenuto la possibilità di approvare il nuovo testo in deliberante. Ora andrà in Aula, con un pesante aggravio dei tempi d’approvazione e, soprattutto, il rischio di nuovi emendamenti volti alla “non punibilità”. «A che vale stracciarsi le vesti» riprende Luisa Santolini «su un crimine tra i più drammatici, odiosi ed aberranti se poi si mettono i bastoni tra le ruote all?introduzione di norme specifiche per debellarlo? Con il termine della legislatura che incombe c?è la necessità di far presto nell?approvazione della legge che dovrà per giunta tornare all?esame della Camera. «Né vale appellarsi a non meglio identificate motivazioni tecniche, visto che nel momento stesso in cui si negava la sede deliberante sulla pedofilia la si concedeva a provvedimenti di ben minore impatto sociale. «Il Senato ha il grosso merito di aver eliminato gli sconti ai pedofili che la Camera aveva a sua volta inopinatamente introdotto nel testo originario, ed ora rischia di vanificare tutto, congelando il ddl e bruciando il poco tempo disponibile. E? un piacere ai pedofili ed ai produttori di materiale pornografico che difficilmente la società civile potrà capire e giustificare. «Chiediamo al Senato» conclude la Santolini «di approvare con urgenza, in un sussulto di dignità e di responsabilità, queste norme di tutela dei minori. Una materia che non ammette esitazioni». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Franco Mugerli, presidente del Copercom, il Coordinamento di 23 associazioni per la comunicazione in rappresentanza di oltre 2 milioni di iscritti. “Temo che sia arrivato un preciso input a non chiudere troppo in fretta questo importante disegno di legge. E’ una linea permissivista radicale che aveva già prevalso alla Camera, e che equipara l’esercizio della pornografia come un diritto alla sessualità. Qui, però stiamo parlando di depenalizzare i pedofili”.


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