Politica

Ddl pedo- pornografia, il Senato cancella il pericolo “non punibilità”

Nelle sedute del 16 e 17 novembre i senatori hanno eliminato i passaggi sotto accusa, cancellando l’articolo 4 del ddl. Meno male.

di Benedetta Verrini

Dopo l?allarme espresso dalle associazioni familiari e in difesa dell?infanzia, le commissioni Giustizia e Infanzia del Senato hanno provveduto a sanare l??orrore? giuridico contenuto nel ddl 3503 e collegati, sulla lotta alla pedo-pornografia a mezzo di internet. Nel passaggio alla Camera, infatti, il testo del provvedimento governativo era stato emendato e vi erano state inserite alcune ?cause di non punibilità?. Tra queste, la possibilità che un adulto potesse detenere materiale pornografico ritraente un minore (dai 16 anni in poi) ?consenziente?, e la possibilità che i minori stessi potessero detenere e scambiarsi liberamente materiali pornografici che li ritraessero. Questa seconda possibilità, avevano fatto notare i presidenti di commissione Caruso e Bucciero, avrebbe aperto alla possibilità che il racket della pornografia utilizzasse impunemente minori per lo scambio di materiali.

Nelle sedute del 16 e 17 novembre i senatori hanno eliminato i passaggi sotto accusa, cancellando l?articolo 4 del ddl. Meno male, perché questo allargamento delle cause di non punibilità, ha fatto notare Luisa Santolini, presidente del Forum Famiglie, gettava «ombre su un provvedimento che è invece nel suo complesso positivo, rendendolo di fatto incapace di offrire un?efficace tutela ai minori».

«Ora esprimiamo la nostra più viva soddisfazione per la sensibilità che il Senato ha mostrato recependo anche le preoccupazioni sollevate dalla società civile», ha aggiunto Franco Mugerli, presidente del Copercom-Associazioni per la comunicazione. «Auspichiamo che la conclusione dell?esame in Senato sia coerente con questo esordio e che anche la Camera non voglia far mancare, nella sostanza e nei tempi, il suo voto definitivo».

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