Cultura
Ddl immigrazione: via libera al Consiglio dei ministri
Giro di vite: più rigida la legislazione sull'immigrazione. Ora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni
“Effettività dell’espulsione” dei clandestini, limitazioni ai ricongiungimenti familiari “per evitare abusi”, superamento dell’istituto dello sponsor”, collegamento tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, carcere per i clandestini espulsi che tentano di rientrare più volte rientrano in Italia. Queste le linee guida del disegno di legge sull’immigrazione illustrato dal vicepremier, Fini. Il nuovo provvedimento “licenziato” dal Consiglio dei ministri passa al vaglio della Conferenza Stato-Regioni.
Il ddl prevede che l’arresto effettivo, da 1 a 4 anni, per l’immigrato clandestino scatti solo al terzo tentativo di rientro in Italia senza permesso. Al primo accertamento che verifica l’entrata illegale del clandestino, ha spiegato Fini, scattera’ l’espulsione. Se il clandestino rientrera’ ancora potra’ incorrere nell’arresto da 6 mesi ad un anno, commutabile in espulsione. Il permesso di soggiorno solo a chi avrà un lavoro. “Una risposta seria, graduale e giusta alla clandestinita”, dichiara il ministro per i Rapporti col Parlamento Giovanardi. Bossi, ministro per le Riforme: “abbiamo varato una legge da Paese serio che produce un cambiamento profondo”. Per Pisanu, ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, “e’ stato alzato un muro piu’ alto contro l’immigrazione clandestina”.
Non è dello stesso avviso Titti De Simone, di Rifondazione Comunista, secondo cui questo provvedimento ”rischia di scatenare una caccia alle streghe: tenta di approfittare del profondo turbamento che ha investito l’opinione pubblica in questi giorni per compiere un inaccettabile giro di vite nei confronti delle politiche sull’immigrazione”. Per l’esponente del Prc il provvedimento ”introduce inaccettabili restrizioni e violazioni sul piano dei diritti civili, perseguendo una linea repressiva di matrice razzista e integralista. La battaglia del Prc sara’ durissima”.
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