Volontariato

Ddl Bossi-Fini: l’Udc allarga la sanatoria

Non più solo colf e badanti, ma tutti i lavoratori extracomunitari subordinati. L'emendamento, presentato da Bruno Tabacci, riapre il conflitto con la Lega

di Benedetta Verrini

Il disegno di legge Bossi-Fini è entrato nell’agone dell’Aula di Montecitorio, e probabilmente non ne uscirà indenne. Questa, almeno l’impressione dopo l’apertura della discussione di ieri, in cui è stato presentato un emendamento che promette di scardinare il rigoroso tetto di regolarizzazione imposto dalla Lega.

La prospettiva di una sanatoria più larga è contenuta in un emendamento presentato dal presidente della commissione Attività Produttive Bruno Tabacci (Udc). La proposta, che accoglie le pressanti richieste delle imprese del Nordest, estende la possibilità di regolarizzare personale extracomunitario “occupato alle proprie dipendenze” prima del 1 gennaio 2002 a tutti i lavoratori subordinati e non più solamente a colf e badanti. Tabacci ha espresso la necessità di “varare un’iniziativa volta a far emergere tutti i lavoratori subordinati extracomunitari attualmente occupati in modo irregolare, al fine di integrarli nel tessuto sociale. Limitare la sanatoria a determinate attività lavorative, oltre alle perplessità sotto il profilo del diritto di uguaglianza, non consentirebbe di far venire alla luce realtà produttive importanti del nostro Paese, che risulterebbero fortemente danneggiate”.

La reazione della Lega non si è fatta attendere, ed è furente: “Abbiamo fatto una concessione per le colf – ha dichiarato il capogruppo Alessandro Cè – Indebolendo il messaggio di rigore verso l’esterno che il provvedimento doveva contenere”, ed ora questo emendamento, che Cè definisce “inaccettabile”.
Quello che sembra evidente, in ogni caso, è che la battaglia per la modifica del ddl Bossi-Fini si sta combattendo sempre più (e sempre più efficacemente) proprio in seno alla maggioranza.

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