Cultura
Ddl 1927: niente voto, dieci minuti di dibattito
Le ultime novità dal Parlamento sull'andamento di discussione e votazioni. Alla discussione di lunedì sul ddl 1927 erano quattro gatti. Il voto slitta a dopo Pasqua
Dieci minuti. Tanto è durata, ieri alla Camera, la discussione sul ddl 1927. Niente voto, quindi, il 25 marzo e forse nemmeno oggi, visto che i provvedimento è l?ultimo all?ordine del giorno e questa sera il governo andrà in aula alla Camera per affrontare il dibattito sul terrorismo.
Dei dieci minuti di dibattito, però, abbiamo ricavato alcuni spunti interessanti. Primo, che c?è stato tempo per esprimere esclusivamente le posizioni del governo, con gli interventi del relatore per la Commissione Esteri Gustavo Selva (An) e quello per la Commissione Difesa, Cesare Previti (Forza Italia). Dopo di loro è intervenuta l?onorevole Laura Cima (Verdi), che ha ben difeso le ragioni della campagna; ma immediatamente dopo l?onorevole Alfredo Biondi, che presiedeva la seduta, ha annunciato che per mancanza di tempo la discussione era sospesa. Intanto, fuori da Montecitorio, un gruppo di sostenitori di ?Fermiamo i mercanti di morte? avevano organizzato un presidio per monitorare lo svolgimento della seduta e fare pressione sui deputati.
A quel punto ha chiesto la parola l?onorevole Marco Minniti (Ds), richiamando la necessità di non troncare il dibattito su un argomento così importante e che (testuali parole del deputato) «avrebbe meritato maggiore solennità». Pronta la replica di Biondi: «A proposito di solennità, onorevole Minniti, si guardi intorno: siamo in quattro». Effettivamente, l?aula era semivuota. E forse questo dice molto di più di tante considerazioni e proclami.
Comunque, sul fronte delle novità e delle integrazioni, è stato accettato e inserito nel testo un emendamento del governo che così recita: «Articolo 3 bis: All’articolo 5 della legge 9 luglio 1990 n. 185, alla fine del comma 3, aggiungere la seguente frase: ?La relazione dovrà contenere infine l’elenco dei programmi sottoposti a licenza globale di progetto con l’indicazione dei paesi e delle imprese italiane partecipanti, nonché le autorizzazioni concesse dai paesi partners relative a programmi a partecipazione italiana e sottoposti a regime della licenza globale di progetto?». Un provvedimento che ha raccolto parziali consensi,visto che interviene sì sulla trasparenza delle licenze globali di progetto, ma non sull?opportunità o meno che esse vengano concesse, e a chi.
Il voto sul ddl 1927 è dunque slittato dopo le festività pasquali.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.