Famiglia
Dario Fo su “Le Monde” spara a zero su Berlusconi e sull’opposizione
In prima pagina l'opinione del premio Nobel: ''Il nuovo fascismo è arrivato', e l'opposizione sembra inesistente"
di Paul Ricard
”Il nuovo fascismo è arrivato”:in un ”punto di vista”, pubblicato oggi da ‘Le Monde’ in prima pagina, Dario Fo spara a zero contro Silvio Berlusconi e in modo altrettanto sferzante stigmatizza il ”vuoto pauroso, assurdo di un’opposizione che sembra inesistente”. Secondo l’attore-drammaturgo, premio Nobel 1997 per la Letteratura, l’Italia e’ in preda ad una ”farsa dell’impossibile, degna di Ubu Roi”: ”Si fanno le leggi espressamente per il re, si scelgono dei ministri nella sua corte, questi ministri difendono i soli interessi del re e il pubblico applaude. Al massimo qualcuno emette un piccolo rutto d?indignazione”. ”Nemmeno Mussolini – denuncia Fo nel testo, scritto per un dibattito sulla ”resistibile caduta della democrazia in Italia”, in programma per domani a Parigi – aveva una politica paragonabile di spartizione dei privilegi, ne’ per se’ ne’ per quanti accettavano la logica del regime” mentre ”oggi abbiamo un Agnelli che sentendo da che lato cambiava il vento ha improvvisamente virato di bordo, come hanno fatto le banche, le grandi societa’ finanziarie, etc.” Fo non e’ meno aspro nei confronti della sinistra, a cui rinfaccia tra l’altro di non essersi opposta alla guerra in Afghanistan che a suo avviso ha ucciso in tre mesi di bombardamenti piu’ di tremila civili innocenti: ”Ho visto – accusa – il congresso del Ds: ‘cambiamo, altrimenti moriremo’, si sono detti. E dopo sono rimasti come statue di sale”. A giudizio dell’attore-drammaturgo ”si e’ in piena follia” se a insistere per la risoluzione del conflitto di interesse riguardante Berlusconi non e’ la sinistra ma un ”uomo di destra” come Pieferdinando Casini. Davanti ad un’Italia che ”ci offre lo spettacolo dello scoraggiamento”, che ”manca di slancio, interesse e passione” Fo confessa di essere ”preso talvolta dall’angoscia”. Spera pero’ in una ”resurrezione” innescata da ”movimenti nuovi”, in formazione ”soprattutto tra gli studenti, i giovani operai e anche quelli vecchi”.
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