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Darfur, Unicef: basta con gli attacchi agli umanitari

Nella regione sudanese dall’inizio dell’anno 3 operatori umanitari e un autista di un camion d’aiuti sono stati uccisi e oltre 90 persone impegnate in interventi umanitari sono state rapite.

di Redazione

“La comunità delle organizzazioni umanitarie in Sudan condanna fermamente gli intollerabili attacchi che in Darfur stanno mettendo a rischio le operazioni umanitarie e la sicurezza della popolazione”. A lanciare la denuncia e la protesta è l’Unicef.

“Gli attacchi contro coloro che sono impegnati negli interventi umanitari non sono mai giustificabili” si legge nel comunicato di oggi dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia. “In Darfur tali episodi hanno raggiunto livelli senza precedenti: dall?inizio dell?anno 3 operatori umanitari e un autista di un camion d?aiuti sono stati uccisi ed oltre 90 persone impegnate in interventi umanitari sono state rapite, la gran parte durante assalti e dirottamenti di convogli umanitari. Gli attacchi armati o irruzioni nelle basi ONU sono stati 23. Questi attacchi sono inaccettabili e indifendibili”.

“Allo stato attuale, non si hanno notizie di 29 autisti incaricati dal WFP del trasporto degli aiuti e di 4 operatori della Compagnia statale dell?acqua, un partner fondamentale dell?UNICEF, rapiti da uomini armati nel corso di diversi attacchi”.

“Vi sono più di 14.000 operatori umanitari in Darfur e molte altre migliaia nel resto del Sudan, assistiti da tecnici specializzati, autisti civili e lavoratori a contratto, senza i quali le operazioni salvavita delle organizzazioni umanitarie non sarebbero possibili. La grande maggioranza di queste persone sono cittadini sudanesi, impegnati ad aiutare le popolazioni civili vulnerabili per gli effetti della guerra. Non devono subire attacchi in conseguenza della loro generosità e altruismo”.

“Coloro che commettono aggressioni contro operatori umanitari arrecano danno a popolazioni innocenti ? la gran parte bambini ? che dipendono dall?assistenza umanitaria per cibo, assistenza medica, acqua e servizi igienici e altri indispensabili aiuti:

?Il sequestro lo scorso 20 marzo dei 4 operatori della Compagnia statale dell?acqua impegnati con l?UNICEF, e delle attrezzature per la trivellazione di pozzi, significa che 180.000 persone del Nord Darfur rischiano di non ricevere acqua potabile nel corso dell?anno, nonché la possibile riduzione di altri programmi idrici di cui potrebbero risentire 400.000 persone;

?Il dirottamento di 56 camion di aiuti del WFP ? con 36 camion tuttora scomparsi e il rapimento di 29 autisti ? ha rallentato la distribuzione di cibo in Darfur, ponendo a rischio la capacità del WFP di fornire tempestivamente assistenza alimentare a più di 2 milioni di persone in vista dell?imminente stagione delle piogge;

?Gli attacchi al personale e alle basi delle organizzazioni non governative ha inficiato il loro lavoro e impedito l?accesso ad aree remote del Darfur”.

“La comunità delle organizzazioni umanitarie condanna tutti gli atti di violenza, invita i responsabili a cessare subito ogni tipo di attacco e lancia un appello per il rilascio immediato dei rapiti, chiedendo che non sia concessa alcuna impunità a coloro che continuano ad attaccare gli operatori umanitari in qualsiasi parte del Sudan” conclude Unicef.


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