Formazione

Darfur: sospesi gli aiuti internazionali

A causa del clima di violenza in Darfur le organizzazioni internazionali hanno sospeso tutte le missioni umanitarie

di Emanuela Citterio

Le organizzazioni internazionali operanti nella regione sudanese del Darfur hanno sospeso tutte le missioni umanitarie che erano state pianificate per questa settimana. A darne notizia è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), esprimendo preoccupazione per l’escalation di incidenti che si sta verificando in Darfur. “A seguito del rapimento avvenuto giovedì scorso di 18 sudanesi che viaggiavano su un autobus tra Zalinge e Nyala, il Coordinatore delle Nazioni Unite per la sicurezza ha ritenuto opportuno sospendere tutte le missioni sul campo delle organizzazioni internazionali, incluso l’UNHCR, fino a nuove comunicazioni” scrive in un comunicato l’agenzia dell’Onu. “Le autorità locali hanno attribuito la responsabilità del rapimento ai ribelli dell’Esercito di Liberazione del Sudan (SLA) e del Movimento di Liberazione del Sudan (SLM)” afferma cautamente l’agenzia Onu “affermando che i gruppi ribelli continuano a violare il cessate il fuoco, ad attaccare veicoli del governo e a controllare e bloccare le strade utilizzate dalle agenzie umanitarie”. “Preoccupazioni per la sicurezza riguardano anche la zona di Djabel Moon, a nord di El Geneina, e si registra elevata tensione nell’area di Masteri, 50 chilometri più a sud”. L’agenzia Onu denuncia una serie di incidenti anche nel vicino Ciad, dove sono sconfinati i profughi del Darfuyr. “Questi recenti episodi di violenza includono minacce e intimidazioni nei confronti dei leader delle comunità di rifugiati e degli operatori umanitarie” sottolinea Unhcr. “In un incidente verificatosi la scorsa settimana, un rifugiato che operava come volontario per CARE – l’organizzazione non governativa partner dell’UNHCR che gestisce il campo di Breidjing – è stato oggetto di minacce fisiche da parte di due persone che gli hanno sottratto il tesserino dell’agenzia e un documento di identità. Il rifugiato lavorava nel comitato che si occupa degli impianti igienico-sanitari e idraulici nel campo. Molti rifugiati hanno riferito che gli autori di queste azioni continuano a riunirsi di notte, in violazione delle regole del campo. Il comitato per gli impianti igienico-sanitari e idraulici ha sospeso le proprie attività dopo una violenta reazione della folla seguita alla distribuzione di 36 taniche d’acqua in uno dei settori del campo”. Gli operatori delle organizzazioni non governative Medici Senza Frontiere – Olanda e Oxfam sono stati minacciati e hanno deciso di abbandonare il campo dopo che alcuni partecipanti alla riunione si erano mostrati armati di coltelli. “Dal punto di vista dei finanziamenti, rispetto al budget di 114,8 milioni di dollari richiesti per le attività in Ciad orientale e in Darfur quest’anno, l’UNHCR ha ricevuto fino ad ora 83 milioni di dollari”. L’UNHCR “esprime soddisfazione per i recenti contributi di 13,7 milioni di dollari da parte degli Stati Uniti – il totale delle donazioni USA per le operazioni in quest’area sale così a 31,7 milioni di dollari – e di 4 milioni di dollari da parte del Giappone, che porta il totale del paese a 5 milioni di dollari”.


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