Non profit

Darfur: Palazzo Chigi «vietato» alle associazioni

Lo affermano loro stesse

di Redazione

Le associazioni che avevano chiesto di potere effettuare un sit-in davanti a palazzo Chigi per sollecitare l’impegno del governo in favore delle popolazioni del Darfur con un comunicato congiunto hanno protestato contro la mancata autorizzazione alla manifestazione.

L’Associazione dei rifugiati del Darfur in Italia, il movimento per i diritti umani Italians for Darfur e l’Unione dei giovani ebrei italiani affermano che non e’ stata autorizzata la manifestazione con cui volevano chiedere al governo italiano ”che a dicembre ha assunto la presidenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, un impegno concreto per sbloccare l’empasse che impedisce il dispiegamento della forza di pace di 26mila Caschi blu in Darfur”. ”E’ stata infatti negata -si legge nella nota – l’autorizzazione al sit-in previsto davanti palazzo Chigi per avanzare all’esecutivo la richiesta di un intervento nei confronti del governo sudanese, responsabile dei rallentamenti che hanno impedito finora il dispiegamento della forza di pace autorizzata dalla risoluzione dell’Onu del 10 agosto 2007 e che entro la fine di questo mese avrebbe dovuto essere operativa. Nonostante ci venga impedito di avanzare pacificamente e democraticamente le nostre richieste al governo attraverso una manifestazione, non recediamo dal nostro intendimento di sollecitare le istituzioni a fare di piu’ per impedire che nella regione del Sudan, martoriata da oltre quattro anni, continui il massacro di vittime innocenti”.

”A tal fine -conclude il comunicato- rivolgiamo un appello al presidente del Consiglio Romano Prodi, che ringraziamo per l’impegno economico annunciato a Lisbona per il Darfur e il Corno d’Africa, ad assumere un’iniziativa forte nei confronti del governo sudanese affinche’ interrompa l’ostruzionismo che di fatto impedisce il dispiegamento della forza di peacekeeping”.

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