Famiglia

Darfur: ogni giorno muoiono 80 bambini sotto i 5 anni

Nonostante la firma di un accordo di pace tra governo e ribelli, lo scorso 5 maggio 2006, la situazione umanitaria continua ad aggravarsi

di Gabriella Meroni

Ogni giorno 80 bambini sotto i 5 anni muoiono in Darfur, malgrado la massiccia mobilitazione di aiuti e assistenza umanitaria degli ultimi due anni: a dispetto degli appelli e delle pressioni internazionali, donne e bambini restano l’obiettivo predestinato di violenze, massacri indiscriminati e abusi sessuali sistematici. Nonostante la firma di un accordo di pace tra governo e ribelli, lo scorso 5 maggio 2006, la situazione umanitaria in Darfur continua ad aggravarsi: divisioni e contrasti tra i ribelli e il proposito del Governo di risolvere militarmente il conflitto, nonostante l’accordo vigente, hanno creato una situazione caotica di violenze continue. Per tutto il 2006, scontri tra varie fazioni di ribelli e tra questi, il governo e le milizie janjaweed hanno causato un’escalation di violenze, con la violazione dei piu’ elementari diritti umani, isolamento delle popolazioni civili e nuove ondate progressive di sfollati, oltre 120.000 da aprile. Allo stato attuale, almeno 4 milioni di persone – circa 2/3 della popolazione del Darfur – subiscono direttamente le conseguenze del conflitto: di queste, 2 milioni vivono in piu’ di 700 campi sfollati e altri 2 milioni nelle comunita’ locali presso cui sorgono i campi. I bambini colpiti dalla guerra sono circa 1,8 milioni, di cui 1 milione sono sfollati. Le condizioni di grave insicurezza restano il principale ostacolo agli interventi d’assistenza: gli attacchi ai convogli umanitari – per impossessarsi di veicoli, cibo e medicinali – spesso impediscono agli aiuti di raggiungere le popolazioni che ne hanno piu’ disperato bisogno. L’UNICEF sta rispondendo alla grave emergenza umanitaria attraverso un Piano di risposta all’emergenza che, nel 2006, ha permesso la vaccinazione di 1,7 milioni di bambini contro la polio e 1,3 contro il morbillo; l’estensione dell’accesso ad acqua e servizi igienici per, rispettivamente, 2,38 e 1,9 milioni di persone; il sostegno a 250 centri sanitari per l’assistenza medica di base e a 149 centri nutrizionali in grado, ogni mese, di curare 5.500 nuovi casi di malnutrizione; l’iscrizione a scuola d’oltre 507.000 bambini – un numero mai registrato in Darfur – la costruzione di 750 aule scolastiche e l’invio di materiali didattici per 247.000 bambini; l’assistenza psicosociale per 217.000 bambini, il sostegno a 400 Spazi a misura di bambino nei campi sfollati e la protezione di 500 ex bambini soldato.


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