Volontariato

Darfur: Msf, “le violenze contro i civili non si fermano”

Denuncia dell'organizzazione Medici senza frontiere contro le violenze perpetrate dal regime sui civili

di Redazione

Non si fermano le violenze contro la popolazione civile nel Darfur, regione sudanese dove e’ in atto da oltre due anni una violenta guerra interetnica. A denunciarlo e’ l’organizzazione ‘Medici senza frontiere’, presente con diverse unita’ in molte zone del territorio. ”I nostri team continuano a essere testimoni di ripetuti atti di violenze contro la popolazione – ha dichiarato Rowan Gillies, presidente internazionale di Msf in un comunicato diffuso oggi – Siamo profondamente preoccupati per questi atti e per le conseguenze che hanno sui nostri pazienti e le loro famiglie”. Solo nelle ultime tre settimane sono state sottoposte a cure 53 persone ferite in seguito ad atti di violenza, si legge ancora nella nota, nella quale si denuncia come lo scorso 24 luglio a Shangil Tobaya, nel nord Darfur, il personale di Msf abbia assistito ad un attacco con lanci di granate nel campo sfollati, non lontano dalla clinica. Centinaia di profughi sono stati nuovamente costretti a fuggire per salvarsi la vita. I team di Msf hanno anche provveduto a fornire assistenza medica a 14 persone, tra cui quattro bambini, tutti civili con ferite di proiettili e frammenti di proiettili esplosi. Da gennaio a maggio i team di Msf hanno curato oltre 500 persone vittime di violenze, e 278 donne vittime di violenze sessuali. Msf lavora in Darfur dal dicembre 2003, con 180 operatori internazionali e 3mila operatori locali, che lavorano in 32 localita’ in tutta la regione.


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