Cultura

Darfur: morto l’interprete Ua aggredito nel campo profughi

Si trovava a bordo dei mezzi Onu su cui viaggiava anche il sottosegretario Onu per le emergenze umanitarie Egeland.

di Redazione

Sarebbe morto l’interprete delle forze dell’Unione Africana in Darfur, aggredito oggi negli scontri scoppiati in un campo profughi nella regione sudanese del Darfur, in occasione della visita del sottosgretario generale per le emergenze umanitarie dell’Onu, Jan Egeland. Lo hanno riferito la tv satellitare araba al Jazeera, e un funzionario dell’Onu, sotto anonimato, all’agenzia France Presse. Quest’ultima fonte ha detto anche che vi sono stati numerosi feriti. I mezzi delle Nazioni Unite sono stati presi di mira con sassi e altri oggetti, oltre che a colpi d’accetta, dai profughi del campo, che hanno costretto alla fuga Egeland, gli operatori umanitari e i giornalisti al seguito. Le violenze sono scoppiate durante una marcia organizzata dalla popolazione locale per chiedere l’intervento delle truppe straniere a protezione dei campi profughi, dopo che una donna ha cominciato ad accusare un operatore umanitario di essere un miliziano. Egeland è giunto ieri in Sudan per visitare il Darfur e valutare le condizioni delle centinaia di migliaia di sfollati, vittime del cruento conflitto che da oltre tre anni insanguina la regione del Sudan occidentale. La visita dell’alto funzionario dell’Onu nella regione avviene a tre giorni dalla firma di un accordo di pace fra le autorità sudanesi e il principale gruppo ribelle del Darfur che dovrebbe aiutare a porre fine ad un conflitto che in tre anni ha provocato decine di migliaia di morti e 2 milioni di sfollati.

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