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Darfur: Intersos in soccorso ai civili

L'Organizzazione Non Governativa italiana Intersos intensifica le sue attività umanitarie per le popolazioni del Darfur

di Joshua Massarenti

INTERSOS sta predisponendo un secondo cargo di materiali di prima necessità destinato alle vittime delle violenze scatenate dalle bande armate janjaweed contro le popolazioni del Darfur (Sudan).

Grazie alla collaborazione della Cooperazione italiana e delle strutture logistiche delle Nazioni Unite, INTERSOS sta inviando generatori, taniche e grandi contenitori per l?acqua, teli di plastica, veicoli 4×4, pompe elettriche, tende per uso comunitario, e 120.000 kg di gallette energetiche al campo di Geneina. Il campo, che ospita attualmente 75.000 persone sfuggite ai janjaweed, è situato presso il confine con il vicino Ciad. INTERSOS vi è presente da circa un mese, assicurando l?erogazione e la gestione dei servizi per l?igiene collettiva, servizio questo indispensabile per prevenire le epidemie di malattie connesse allla mancanza di acqua e di igiene.
Inoltre dallo scorso febbraio INTERSOS è presente nel Ciad, che coraggiosamente ha accolto molte migliaia di rifugiati provenienti dalla stessa zona del Darfur. Nei campi di Goz Amer e di Djabal, INTERSOS assiste più di 30.000 rifugiati in stretto coordinamento con l?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e con l?Unicef. Le attività principali riguardano la fornitura di kit per l?abbigliamento e per la cucina, nonché l?approvvigionamento di acqua e la gestione dei bisogni igienici.

Motivi di equità hanno indotto INTERSOS a provvedere anche alle necessità dei cittadini ciadiani più poveri, che vivono nei pressi dei campi profughi. Ad essi sono stati forniti attrezzi e sementi da utilizzare per incrementare la loro produzione agricola e migliorare così la loro alimentazione, sono stati riattivati dei pozzi deteriorati e abbandonati, e sono state realizzate delle sessioni di formazione per migliorare le conoscenze dei contadini circa le tecniche di coltivazione e l?utilizzo delle acque.

La ormai imminente stagione delle piogge renderà quasi impossibile proseguire nell?assistenza umanitaria di questi rifugiati, se il governo di Khartoum, le Nazioni Unite e i suoi membri non interverranno immediatamente per creare dei corridoi umanitari, proteggere la popolazione inerme e stremata dalla fuga, dalla fame e dalle malattie, e contemporaneamente fermare le incursioni delle milizie armate.

Per ulteriori informazioni, vai sul sito: www.intersos.org

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