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Darfur: appello dei vescovi cattolici del Sudan

I vescovi cattolici del Sudan hannno emesso un comunicato per invocare pace e giustizia per la regione del Darfur

di Emanuela Citterio

I vescovi cattolici del Sudan, riuniti a Jinja in Uganda, località facilmente accessibile per tutti loro, hanno emesso un comunicato, divulgato oggi dall’agenzia Misna, in cui chiedono a Onu, comunità internazionale, governo sudanese, e ai due movimenti dei ribelli che agiscono in Sudan che ?il popolo del Sudan venga soccorso nel suo presente travaglio? e in cui invitano ? tutti coloro che anelano alla giustizia e alla pace a offrire preghiere e assistenza per il popolo sofferente del Darfur?.
La ?Dichiarazione dei vescovi cattoli del Sudan sulla critica situazione in Darfur? offre cifre ed elementi riassuntivi sullo stato delle cose nella regione occidentale del Paese in cui è in corso il conflitto: ? Già nell?ultimo anno e mezzo, circa 35.000 persone hanno perso la vita e si prevede che questo numero possa aumentare nei prossimi giorni a causa dell?ostruzionismo incontrato dagli enti di soccorso?.
I i vescovi si rivolgono all?Onu e alla comunità internazionale ?affinchè esercitino pressioni sul governo del Sudan non solo perché smetta di armare i Janjaweed ma anche perché li disarmi e porti i responsabili di fronte alla giustizia?. Si aggiunge: ?Se il governo di Khartoum fosse riluttante ad assumere questa responsabilità chiediamo allora alla comunità internazionale di intervenire immediatamente. Il fattore tempo è cruciale allo scopo di salvare vite preziose e innocenti?. Rivolgendosi al governo di Khartoum i vescovi chiedono che ?spalanchi le porte? agli enti umanitari, ?rispetti la dignità dei suoi cittadini, negozi una soluzione giusta e pacifica del conflitto?. Ai due movimenti ribelli i vescovi ricordano ?non è la guerra il modo migliore di affrontare le loro rivendicazioni?guerra e uccisioni non risolvono i problemi?. Alla comunità internazionale si chiede di ?evitare ulteriori discussioni e compromessi? non c?è più spazio per altre dichiarazioni, discussioni o deliberazioni; è tempo per un?azione che salvi gente innocente?, all?Onu i vescovi chiedono di ?assumere le sue responsabilità? e si aggiunge :?L?olocausto dell?etnia africana in Darfur è pulizia etnica? la comunità internazionale dovrebbe interferire e offrire l?assistenza necessaria?. A proposito dei colloqui di pace di Naivasha (Kenya) per il sud Sudan i vescovi aggiungono che la crisi nel Darfur non dovrebbe metterli in stallo, ma che “è contraddittorio negoziare la pace con alcuni mentre altri vengono totalmente eliminati” e che “qualsiasi pace senza giustizia non è pace?.

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