Formazione
Darfur, appello all’Onu di tre ong
Amnesty International, Human Rights Watch e International Crisis Group hanno chiesto lurgente invio nel Darfur di una forte missione delle Nazioni Unite
di Redazione
In una lettera aperta al Consiglio di Sicurezza, Amnesty International,
Human Rights Watch e International Crisis Group hanno chiesto l?urgente
invio nel Darfur di una forte missione delle Nazioni Unite, autorizzata a
usare la forza per proteggere i civili.
?Il Consiglio di Sicurezza deve adempiere alla propria responsabilita? di
proteggere la popolazione civile del Sudan da ulteriori attacchi e premere
affinche? il governo di Khartoum cessi di temporeggiare e accetti la
presenza di una forte missione dell?Onu? ? ha affermato Gaerth Evans,
presidente di International Crisis Group. ?Nel frattempo, occorre
sostenere e rafforzare l?azione dell?Unione Africana nel Darfur?.
Il 28 aprile il Consiglio di Sicurezza ha approvato la Risoluzione 1674,
che pone l?accento sulla responsabilita? degli Stati di proteggere i
popoli dal genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai
crimini contro l?umanita?.
Il Darfur e? la cartina di tornasole per verificare l?impegno del
Consiglio di Sicurezza nell?assumersi la responsabilita? di proteggere i
civili. La campagna contro-insurrezionale del governo sudanese nell?area
ha causato decine di migliaia di uccisioni, stupri e attacchi e ha
costretto alla fuga quasi due milioni di persone.
?Superare la resistenza di Khartoum all?invio di una forza Onu e? il primo
ostacolo da affrontare? ? ha commentato Kenneth Roth, direttore esecutivo
di Human Rights Watch. ?La prossima sfida e? assicurare che le truppe
dell?Onu siano autorizzate a fermare gli attacchi alla popolazione civile,
anziche? mettersi da un lato e stare a guardare?.
Il governo sudanese continua a opporsi all?invio di una forza Onu nel
Darfur, nonostante l?accordo di pace del 5 maggio stabilisca le condizioni
preliminari per il suo
dispiegamento. Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza, Khartoum
avrebbe dovuto favorire, entro il 23 maggio, l?ingresso del personale Onu
incaricato della pianificazione della missione. Ieri l?inviato speciale
del segretario generale dell?Onu, Lakhdar Brahimi, ha fatto sapere che il
Sudan ha accettato l?ingresso di una squadra di ?pianificatori? dell?Onu,
ma non ha fornito ulteriori dettagli sull?esito dei suoi colloqui con le
autorita? sudanesi.
Amnesty International, Human Rights Watch e International Crisis Group
ritengono che, se il Sudan non si atterra? alla risoluzione del Consiglio
di Sicurezza, questo organismo dovra? prendere in considerazione
l?applicazione di ulteriori sanzioni nei confronti delle autorita?
sudanesi che ostacolano gli sforzi dell?Onu.
La lettera aperta delle tre organizzazioni chiede ai governi donatori di
fornire immediatamente fondi e supporto tecnico-logistico alla missione
dell?Unione Africana nel Darfur. Il 15 maggio il Consiglio per la pace e
la sicurezza dell?Unione Africana ha approvato il passaggio, entro il 1°
ottobre, della sua missione di 7000 uomini a una forza delle Nazioni
Unite.
?Potrebbero passare mesi prima del pieno dispiegamento della missione Onu.
Per questo, adesso e? fondamentale sostenere l?azione dell?Unione
Africana? ? ha dichiarato Irene Khan, segretaria generale di Amnesty
International. ?I governi donatori devono mostrare di essere pronti a
proteggere la popolazione del Darfur, impegnandosi pubblicamente a fornire
fondi e risorse militari di cui l?Unione Africana, e le stesse Nazioni
Unite, hanno urgente necessita??.
La missione dell?Unione Africana sta affrontando condizioni di sicurezza
sul terreno in forte deterioramento. Dalla fine del 2005, gli attacchi
contro i civili, gli operatori delle organizzazioni non governative e il
personale dell?Unione Africana sono aumentati. Secondo dati Onu risalenti
ad aprile, almeno 650.000 civili in disperato bisogno non stanno ricevendo
assistenza umanitaria perche? gli operatori delle Ong non riescono a
raggiungerli.
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