Welfare

D’Amico (Anmil): «Nel 2013 diminuiti gli infortuni, ma è calato il tempo lavorato»

Secondo i dati Istat il tasso di occupazione si è attestato al 55,6%, vale a dire 1,1 punti percentuali al di sotto del 2012. Un dato che Anmil collega a quelli di Inail

di Redazione

«Dall’analisi dei dati INAIL, pubblicati peraltro in misura estremamente sintetica dall’Istituto, risulta una flessione di quasi l’8% per gli infortuni, scesi dai 657.000 del 2012 ai 607.000 del 2013 – afferma Franco D'Amico, coordinatore dei sevizi statistico-informativi Anmil -. Ancora più accentuata e superiore al 10%, la flessione dei casi mortali passati dagli 844 casi del 2012 ai 740 del 2013. Va detto tuttavia che, a seguito dei criteri tecnici di rilevazione adottati da INAIL, il dato relativo ai morti sul lavoro 2013 è da considerare ancora provvisorio».

«Un calo consistente, per il quale un contributo significativo è da ricondurre però anche alla riduzione del monte-ore di lavoro (e quindi di esposizione al rischio) registrata nell’anno stesso. Allo stato attuale non sono ancora disponibili dati completi ed attendibili su alcuni indicatori (occupati, ore lavorate, U.L.A, addetti/anno) utili a quantificare in misura precisa la “quantità di lavoro perduto” nell’intero anno 2013; tuttavia, sulla base dei pochi e parziali indicatori ad oggi disponibili, tale quantità può essere stimata nell’ordine del 2,5%, che corrisponderebbe pertanto alla quota di calo infortunistico da attribuire alla componente “perdita lavoro”».


 


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