Famiglia
Dall’Ue una giustizia child friendly
La commissaria Reding: «Una giustizia a misura di minore è un sistema giudiziario più attento»
Varare una giustizia europea “child friendly”: è questo l’obiettivo annunciato dalla vicepresidente e commissaria alla Giustizia Viviane Reding, che ieri ha presentato un programma in 11 azioni concrete con cui l’Unione Europea può contribuire in modo significativo alle politiche mirate al benessere e alla sicurezza dei più piccoli, tra l’altro promuovendo una giustizia a loro misura, informando meglio i bambini e gli adolescenti dei loro diritti e garantendo sicurezza ai piccoli cibernauti.
L’iniziativa vuole dare applicazione pratica ai principi della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Non a caso, la stessa Reading ha sottolineato che “I diritti dei minori sono diritti fondamentali e l’Unione e i 27 Stati membri devono fare in modo che vengano tutelati e che la loro azione sia improntata al principio dell’interesse superiore del minore. Una giustizia a misura di minore significa che a garantire il rispetto dei diritti dei più giovani sia anzitutto il sistema giudiziario, quando le vittime o gli indagati sono bambini o adolescenti oppure quando nei divorzi non c’è accordo tra i genitori sull’affidamento.”
La Commissione intende adottare le 11 azioni nei prossimi anni. I minori coinvolti in procedure giudiziarie si scontrano oggi con ostacoli notevoli e se il sistema giudiziario non è a loro misura il rischio è che ne siano violati i diritti.
I soggetti particolarmente vulnerabili (minori indigenti, emarginati sociali o portatori di handicap) necessitano peraltro di una protezione speciale. La Commissione terrà specialmente conto dei minori nella sua proposta sui diritti delle vittime di reati, proponendo misure di garanzia per i minori indagati e rivedendo la normativa applicabile attualmente ai casi transfrontalieri di affidamento.
Per proteggere i minori e dare loro gli strumenti per tutelarsi come utenti internet, la Commissione intende agire attivamente lottando contro il ciberbullismo, il grooming, l’accesso a contenuti nocivi e altre esperienze negative legate all’uso delle tecnologie online. Per diffondere maggior consapevolezza e promuovere la cittadinanza attiva dei più giovani, la Commissione aprirà sul portale EUROPA uno sportello unico dei minori con informazioni di facile fruizione sui loro diritti e sulle politiche dell’Unione.
Il contesto
In forza del trattato di Lisbona, l’Unione è tenuta a promuovere la tutela dei diritti del minore. I diritti del minore rientrano inoltre tra i diritti fondamentali che l’UE si è impegnata a rispettare ai sensi dell’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Inoltre tutti e 27 gli Stati membri dell’UE hanno ratificato la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.
La strategia Europa 2020 (IP/10/225) e il piano d’azione della Commissione per l’attuazione del programma di Stoccolma (IP/10/447) delineano un’Europa, quella del XXI secolo, in cui i bambini di oggi avranno un’istruzione migliore e accesso ai servizi e alle risorse di cui hanno bisogno per crescere, e che ne tutelerà fermamente i diritti.
Le 11 azioni
1-Adottare nel 2011 una proposta di direttiva sui diritti delle vittime, innalzando il livello di protezione delle vittime più vulnerabili come i bambini;
2-La presentazione, nel 2012, di una proposta di direttiva per speciali garanzie nei confronti di persone sospettate o accusate particolarmente vulnerabili, inclusi i bambini;
3-La revisione, nel 2013, della legislazione Ue che faciliti e rafforzi le decisioni sulle responsabilità parentali, uniformandosi e rendendo le procedure più veloci nell’interesse dei minori;
4-La promozione dell’uso delle Linee Guida del Consiglio d’Europa del 17 novembre 2010 sulla giustizia child friendly;
5-Supportare e promuovere le attività di formazione dei giudici e delle altre professionalità per garantire livelli ottimali di rispetto dei bambini nella giustizia;
6-supportare e favorire lo scambio di best practice tra le pubbliche autorità e gli altri attori in contatto con minori non accompagnati;
7-usare particolare attenzione ai bambini nel contesto del documento «EU Framework for National Roma Integration Strategies» che la Commissione europea sta predisponendo e che verrà presentato in primavera, dedicato all’integrazione dei rom;
8-Incoraggiare gli Stati Membri ad assicurare la veloce introduzione e il pieno funzionamento delle 116mila hotline relative ai bambini scomparsi;
9-Supportare gli Stati Membri in incisive azioni di prevenzione, rafforzamento e partecipazione dei minori verso le nuove tecnologie, combattendo il malessere del cyber bullismo attraverso l’applicazione del Safer Internet Programme;
10-Continuare l’implementazione delle Linee Guida del 2007 sulla Protezione e la Promozione dei diritti del bambino, combattendo tutte le forme di violenza contro i bambini.
11-Aprire, nel corso del 2011, sul portale EUROPA uno sportello unico dei minori con informazioni di facile fruizione sui loro diritti e sulle politiche dell’Unione.
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