“Come faccio ad entrare? Le porte si aprono e si chiudono con una velocità eccessiva!” E’ stata la mia amara riflessione di fronte all’ingresso del supermercato sotto casa, la prima volta che sono riuscita a spingermi a fare la spesa da sola, tenendomi al mio fedele deambulatore. Ho dovuto attendere l’arrivo di qualcuno che bloccasse il meccanismo, per riuscire ad entrare senza farmi seriamente del male. La metafora della porta, che avevo usato in un precedente post, “SLAmm come una porta sbattuta in faccia”http://shar.es/GPMMk , mi ha fatto pensare alla recente protesta dei malati di SLA. Hanno minacciato di staccarsi i respiratori, in altre parole, un suicidio di massa, perchè il governo concedesse i fondi richiesti. Con un gesto disperato hanno ottenuto una piccola apertura. Praticamente l’azione del ministro della salute Balduzzi è stata simile a quella degli inservienti del supermercato: ha creato un varco temporaneo. La porta non è stata sbattuta in faccia alla disabiltà, ma si è trovata una soluzione improvvisata, per superare l’emergenza. Come le entrate dei pubblici esercizi dovrebbero essere regolate in base alle esigenze di mobilità di tutti, compresi anziani, bambini piccoli, disabili, fratturati etc… anche il governo di una nazione dovrebbe programmare e pianificare i suoi interventi, per dare a tutti le medesime opportunità di cura ed una accettabile qualità della vita e non costringere malati gravissimi ad umiliarsi e rischiare di morire per racimolare fortunosamente le risorse necessarie. Lo SLAMM è stato sostituito da una SLIDING DOOR, che permette di passare solo fin quando la porta non “decide” di richiudersi inesorabilmente.
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