Scuola

Dall’identità al digitale: che cosa c’è nelle nuove linee sull’educazione civica

Dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, con nuovi contenuti e nuovi obiettivi di apprendimento a livello nazionale

di Alessio Nisi

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C’è il divieto dell’uso dello smartphone, anche a fini didattici, dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado, come specificato anche in una recente circolare, in un quadro di “educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici, nella consapevolezza che l’uso corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce”. Si fa riferimento poi al concetto di Patria, intesa come sentimento di appartenenza alla comunità nazionale, e si promuove la formazione della coscienza di una comune identità italiana. Si vuole favorire l’integrazione degli studenti stranieri, senza però che questa vada a scapito della valorizzazione e conoscenza delle culture locali. Ma non c’è nulla a riguardo dell’affettività. Sono alcuni dei passaggi contenuti nelle Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha confermato entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico.

Queste linee guida sostituiranno quelle precedenti, introducendo nuovi contenuti e ridefinendo gli obiettivi di apprendimento a livello nazionale. Il documento è già stato inviato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il prescritto parere non vincolante. Non appena il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione si sarà espresso, le Linee guida verranno trasmesse alle scuole che avranno il compito di tenerne conto nella messa a punto del proprio piano dell’offerta formativa.

La consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale

«Coerentemente con il nostro dettato costituzionale, le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali», spiega il ministro Valditara, «valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita».

La scuola costituzionale come orizzonte

Ispirandosi al concetto di “scuola costituzionale”, il documento conferisce centralità alla persona dello studente e punta a favorire l’inclusione, a partire dall’attenzione mirata a tutte le forme di disabilità e di marginalità sociale. Le nuove Linee guida, prosegue Valditara, «vogliono essere uno strumento di supporto e di guida per tutti i docenti ed educatori chiamati ad affrontare, nel quotidiano lavoro di classe, le sfide e le emergenze di una società in costante evoluzione e di cui gli studenti saranno protagonisti. La scuola si conferma pilastro del futuro del nostro Paese».

Crescita economica, ambiente e lotta alla criminalità

Il documento dà spazio all’importanza della crescita economica, nel rispetto dell’ambiente, e all’educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità e illegalità. Ma i docenti dovranno trasferire anche altri valori agli studenti, legati promozione della salute e di corretti stili di vita: i professori dovranno includere insegnamenti utili rispetto a una corretta alimentazione, spiegando l’importanza dell‘attività sportiva. Un’attenzione particolare è dedicata anche alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze derivanti da droghe, fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo.

Le linee guida nel dettaglio

In evidenza nelle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica: “la centralità della persona umana, soggetto fondamentale della storia, al cui servizio si pone lo Stato. Da qui nascono la valorizzazione dei talenti di ogni studente e la cultura del rispetto verso ogni essere umano. Da qui i valori costituzionali di solidarietà e libertà e il concetto stesso di democrazia che la nostra Costituzione collega, non casualmente, alla sovranità popolare e che, per essere autentica, presuppone lo Stato di diritto. Da questo deriva anche la funzionalità della società allo sviluppo di ogni individuo (e non viceversa) e il primato dell’essere umano su ogni concezione ideologica”.

Comune identità italiana. “Si promuove la formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale e della sua storia. Di conseguenza, viene evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione. Attorno al rafforzamento del senso di appartenenza a una comunità nazionale, che ha nei valori costituzionali il suo riferimento, si intende anche favorire l’integrazione degli studenti stranieri. Allo stesso tempo, la valorizzazione dei territori e la conoscenza delle culture e delle storie locali promuovono una più ampia e autentica consapevolezza della cultura e della storia nazionale. In questo contesto, l’appartenenza all’Unione Europea è coerente con lo spirito originario del trattato fondativo, volto a favorire la collaborazione fra Paesi che hanno valori e interessi generali comuni”.

I doveri verso la collettività. Insieme ai diritti, vengono sottolineati anche i doveri verso la collettività, che l’articolo 2 della Costituzione definisce come “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. L’importanza di sviluppare anche una cultura dei doveri rende necessario insegnare il rispetto per le regole che sono alla base di una società ordinata, al fine di favorire la convivenza civile, per far prevalere il diritto e non l’arbitrio. Da qui l’importanza fondamentale della responsabilità individuale che non può essere sostituita dalla responsabilità sociale.

La cultura d’impresa. Le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica puntano anche alla “promozione della cultura d’impresa che, oltre a essere espressione di un sentimento di autodeterminazione, è sempre più richiesta per affrontare le sfide e le trasformazioni sociali attuali. Parallelamente, si valorizzano per la prima volta l’iniziativa economica privata e la proprietà privata che, come ben definisce la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, è un elemento essenziale della libertà individuale”.

Spazio anche all’ “educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità e illegalità. In particolare, il contrasto della criminalità contro la persona, contro i beni pubblici e privati, attraverso l’apprendimento, sin dai primissimi gradi di scuola, di comportamenti individuali che possano contrastare tali fenomeni”.

Ambiente. È inoltre “evidenziata l’importanza della crescita economica, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini” e l’educazione “al rispetto per tutti i beni pubblici, a partire dalle strutture scolastiche, al decoro urbano e alla tutela del ricchissimo patrimonio culturale, artistico, monumentale dell’Italia”. 

Alimentazione e sport. Non manca il riferimento alla “promozione della salute e di corretti stili di vita, a cominciare dall’alimentazione, dall’attività sportiva e dal benessere psicofisico della persona. In tale contesto, particolare attenzione è rivolta al contrasto delle dipendenze derivanti da droghe, fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo” e alla “educazione stradale, per abituare i giovani al rispetto delle regole del codice della strada che si traduce in rispetto della propria e altrui vita”. 

La cultura del lavoro. Si rafforza e si promuove la cultura del rispetto verso la donna. Tra i punti anche la “promozione dell’Educazione finanziaria e assicurativa, dell’Educazione al risparmio e alla pianificazione previdenziale, anche come momento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato” e la “valorizzazione della cultura del lavoro come concetto fondamentale della nostra società da insegnare già a scuola fin dal primo ciclo di istruzione”. 

In apertura foto di Kenny Eliason per Unsplash

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