Economia

Dall’Europa vino senza uva e formaggio senza latte

Due fra i prodotti che minacciano il made in Italy

di Redazione

Parmesan, Parmezan, Fontina svedese, Parmi olandese, Palenta, Cambozola, pasta Milaneza. Sembra uno scherzo e invece è solo l’elenco di prodotti finto made in italy che invadono il mercato europeo.

L’Unione Europea ostacola «il ciccolato puro di cacao dopo aver aperto al formaggio senza latte e al vino senza uva» accusa la Coldiretti. Uno sfogo che nasce dalla condanna dell’Italia da parte della Corte di giustizia europea per avere autorizzato la denominazione “cioccolato puro” sulle etichette per i prodotti a base di solo burro di cacao per distinguerli dai prodotti che contengono grassi vegetali come succedanei. «A subire gli effetti delle normative comunitarie erano state», spiega la Coldiretti, «telline, cannolicchi e altri pesci della tradizione gastronomica regionale messe al bando a partire dal primo giugno 2010 con l’entrata in vigore delle nuove norme sulla pesca. Ma numerosa è la lista delle prese di posizione ambigue come ad esempio per – sottolinea la Coldiretti – un altro importante prodotto della dieta mediterranea come il vino per il quale, a causa della riforma europea di mercato del settore vitivinicolo, è stata autorizzata la possibilità di zuccheraggio per i paesi del nord Europa, ma anche la produzione e la commercializzazione di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes, dopo che l’Unione Europea aveva già dato il via libera all’invecchiamento artificiale del vino attraverso l’utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti di legno».

Avete capito bene, in Europa è considerata una pratica accettabile l’uso di segatura nel procedimento di invecchiamento del vino. A questo si aggiunge un’altro mercato di prodotti incredibili: quello dei kit per la preparazione casalinga di vini pregiati. In un mese, con questi prodotti, si possono confezionare Chianti, Barolo o Valpolicella. Tutto questo «per effetto di una curiosa interpretazione della legislazione», fanno sapere da Coldiretti aggiungendo che «in realtà nonostante l’impegno dell’Unione nel tutelare le denominazione dei prodotti alimentari tipici questew aberrazioni continuano a proliferare anche all’interno dell’Europa».

Piu’ recente la decisione della Commissione Europea di non accogliere la proposta italiana di decreto ministeriale che obbliga ad indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, «ma che vieta anche», precisa la Coldiretti, «l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi». Con la norma si stabiliva chiaramente che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri mentre l’Unione Europea consente che possa essere incorporato fino al 10 per cento di polvere di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte. «Le contraddizioni delle scelte politiche europee sono evidenti», si sfoga la Coldiretti, «anche nelle norme che riguardano l’indicazione in etichetta l’origine dei prodotti agricoli impiegati che è obbligatoria per la carne bovina, ma non per quella di maiale, per la frutta fresca ma non per quella trasformata, per il latte fresco ma non per quello a lunga conservazione o per i formaggi».

Tutto male insomma? No qualche buona notizia c’è. Come la recente decisione dell’Unione Europea di rendere obbligatoria l’ indicazione dell’origine dell’extravergine di oliva a partire dal mese di luglio 2009, favorita dal pressing proprio della Coldiretti che ha avviato una campagna per l’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti. Una novità ottenuta grazie ad un pressing generalizzato che ha portato il 18 giugno scorso ad una svolta nell’Unione Europea dove il Parlamento ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero) e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce.


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