Sostenibilità

Dall’Eternit all’EterNot

di Sara Bragonzi

Una discarica pubblica per raccogliere e smaltire correttamente l’amianto di 48 comuni e un parco sorto sull’area bonificata dove esattamente 110 anni fa apriva la fabbrica dell’Eternit a Casale Monferrato attiva fino al 1987, sono due esempi positivi di come l’impegno di cittadini e amministratori possa portare a risultati importanti , citati a livello nazionale come casi esemplari di resilienza.

Nel 2008, secondo un censimento dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte a Casale Monferrato c'erano 1,4 milioni di metri cubi di materiale da smaltire, scesi nell’aprile 2017 a 490mila ha dichiarato la sindaca Titti Palazzetti, in occasione della giornata mondiale dedicata alle vittime dell'amianto aggiungendo che questo risultato è stato possibile con un grande sforzo collettivo che si è intensificato negli ultimi tre anni, anche grazie ai fondi stanziati dal governo a questo scopo.

A Casale tutti gli edifici pubblici sono stati bonificati dall’amianto. Ora si prosegue con quelli privati incentivandoli e facilitandoli il più possibile, per raggiungere l’ambizioso obiettivo di eliminare completamente l’amianto entro il 2020.

La creazione della discarica pubblica per il corretto smaltimento di tutte le lastre di cemento-amianto e dell'amianto friabile asportati finora dal territorio dei 48 comuni dell’area è stato un intervento strategico.
Localizzata non a caso a Casale Monferrato perché in posizione centrale rispetto al territorio e funzionale alla raccolta dei rifiuti che proprio qui sono concentrati, la discarica è sotto il controllo pubblico e garantisce la trasparenza e la correttezza del processo di smaltimento a prezzi controllati.

Il progetto, avviato nel 1998, è stato articolato in lotti realizzati in varie fasi. Nel periodo 2001-5 si è avviato lo smaltimento partendo dalle lastre di cemento-amianto. Dal 2006 l’impianto consente lo smaltimento del ‘polverino’ . Questo lotto dei lavori ha finora consentito lo smaltimento di grandi quantità del temibile "polverino": fino a dicembre 2009 sono state eseguite oltre 60 bonifiche, comprendenti aree di grandi dimensioni. Il Comune sta provvedendo alla progettazione di un quarto settore di espansione dell' impianto.

Nel 2007 si è completato l’impianto con la vasca più grande per lo smaltimento del cemento-amianto. La volumetria è dimensionata per assicurare, insieme al primo lotto già esaurito, lo smaltimento dei quantitativi di manufatti di cemento-amianto ipotizzati nel 1994 (circa 1 milione di metri quadrati). Ma si pensa già al dopo e al termine dell' utilizzo, l' impianto sarà sottoposto a opere di recupero ambientale: le aree pavimentate saranno trasformate in aree parcheggio, i rilevati, adeguatamente ricoperti da strati di materiale impermeabile e infine da terreno agrario, saranno ricoperti da prati verdi ed essenze arbustive, come racconta il sito del Comune.

Un altro segno concreto, oltre che altamente simbolico, è sorto a Casale nel 2016, quando a settembre è stato inaugurato il parco EterNot, ovvero No Eternit. Un luogo ricco di verde, giochi per bambini, un'area pic-nic e un'arena per eventi pubblici.

Casale Monferrato con la sua storia di riscatto è un esempio dunque di resilienza, ovvero della capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici. Proprio la resilienza, e i risultati che in anni di impegno dei cittadini e degli amministratori locali di Casale (e di Brescia dove il problema si chiama diossina e PCB) , sono stati in grado di raggiungere, sarà al centro della produzione di due doc – inchiesta e un e -book prodotti grazie alla raccolta fondi online che ha permesso di raccogliere i soldi necessari per avviare il progetto #StorieResilienti, creato dalla giornalista Rosy Battaglia fondatrice dell’associazione Cittadini Reattivi.

Il Parco stesso è un monumento vivente al coraggio e alla determinazione di una comunità che ha compiuto negli anni una strenua battaglia, significativo esempio di un atto di resilienza collettiva, capace di affrontare e superare un evento traumatico facendo appello a tutte le risorse possibili. Il Parco deve essere frequentato, vissuto e visitato da tutti, per ciò che rappresenta il luogo in cui sorge, per l'oggettiva riqualificazione urbanistica che ha realizzato nel quartiere Ronzone e per l'attenzione al diritto alla salute di cui è testimonianza (…) Se Casale Monferrato è stata finora la città simbolo della lotta all'Amianto, presto diventerà la prima città libera dall'amianto, capace con la stessa determinazione di promuovere un nuovo sviluppo economico e sociale

Sindaca Titti Palazzetti

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