Sostenibilità

Dalle parole ai fatti: così una cittàbpuò diventare equosolidale

Focus Fairtrade

di Redazione

I nserimento dei prodotti equosolidali nelle mense pubbliche, utilizzo di prodotti provenienti dalle comunità del Sud del mondo nella distribuzione automatica, azioni di comunicazione e di informazione ai cittadini sul commercio equo e solidale: sono questi i cardini della campagna Città equosolidali , nata nel 2005 dall’impegno di Fairtrade TransFair Italia (marchio di certificazione dei prodotti equosolidali), Coordinamento Agende 21 locali italiane e Coordinamento Enti locali per la pace, a cui si sono aggiunti Agices, l’Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale, Banca popolare Etica e Legambiente. Ad oggi sono 31 gli enti locali equi e solidali cui è stato conferito il titolo. Tra di essi, quattro province (Cremona, Ferrara, Milano e Savona) e una Regione, la Liguria.
Per diventare Ente locale equosolidale, il soggetto richiedente deve sancire l’adesione attraverso un atto amministrativo approvato da Comune, Provincia, Regione, con cui l’amministrazione si impegna a inserire nei propri consumi i prodotti del commercio equo e solidale; a realizzare iniziative formative nella realtà in cui i prodotti vengono inseriti (in particolare nelle scuole); a sensibilizzare il proprio personale e i cittadini valorizzando le organizzazioni di commercio equo e solidale operanti sul proprio territorio. Dalle dichiarazioni di intenti, l’ente deve passare agli atti, inserendo i prodotti nei distributori automatici di bevande o nelle mense o all’interno di rinfreschi organizzati dalle amministrazioni pubbliche. L’ente locale che intende candidarsi a città equosolidale, agendo prioritariamente in collaborazione con le organizzazioni di commercio equo e solidale presenti nel territorio e coinvolgendo anche le organizzazioni della società civile, deve realizzare iniziative finalizzate a far crescere una maggiore consapevolezza tra i cittadini. Infine, deve compilare la scheda di adesione che può essere richiesta alla segreteria della campagna oppure essere scaricata dal sito. L’ente dovrà poi inviare la scheda di adesione compilata, la copia del versamento della quota di adesione, della mozione approvata ed ogni documento che possa provare le azioni prerequisito per l’adesione. La richiesta viene poi vagliata da un comitato tecnico, formato da rappresentanti dei soggetti promotori, che, controllata l’osservanza di tutti gli adempimenti, darà l’autorizzazione al conferimento del titolo.
www.cittaequosolidali.it

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