Non profit

dalla strada all’autonomia, per risvegliare la dignità

Richieste d'aiuto in crescita per il Centro milanese

di Redazione

Sbarchi di migranti, emergenza freddo, crisi economica, disoccupazione:
queste le ragioni del “boom” di prestazioni socio-assistenziali erogate dall’ente del capoluogo lombardo. E in quattro casi su dieci a chiedere aiuto sono italianiIl carisma è quello del santo di Assisi: accoglienza, fratellanza, prossimità. Ne usufruiscono i tanti sfortunati che abitano la città o vi arrivano, invisibili ai più. Il centro Fratelli di san Francesco è una delle realtà più attive che opera nella metropoli milanese. Il 2008 non è stato un anno semplice: migrazioni, difficoltà che crescono anche per gli italiani e, con l’inverno, l’emergenza freddo che ha mietuto le vittime di cui si è letto sui giornali. Come conferma padre Clemente Moriggi, vicepresidente del centro: «Quello passato è stato un anno molto impegnativo per noi, non solo perché i nostri servizi a favore delle persone in grave stato di disagio ed emarginazione sono stati presi letteralmente d’assalto, ma anche perché gli ultimi sbarchi a Lampedusa o in altre aree d’Italia ci hanno imposto di rimanere sempre vigili, con un notevole dispendio di energie. Per esempio, poco tempo fa, in piena emergenza freddo, nel nostro dormitorio di via Saponaro si sono presentate di notte 22 persone che una settimana prima erano sbarcate a Lampedusa, tutte con un documento che autorizzava la richiesta di asilo politico, o la permanenza nel nostro Paese per motivi umanitari».
Ci si può figurare che significhi, in termini organizzativi, un simile “assalto”. Che non è di soli migranti: negli ultimi anni al centro si è registrato un forte aumento del numero di italiani in stato di grave disagio: ormai il 40% di coloro che chiedono aiuto non sono stranieri, il resto è costituito da extracomunitari, regolari e non. Non è un caso che l’organizzazione si sia rafforzata negli anni. Ai quattro centri (due di prima accoglienza, due di seconda), al segretariato sociale e all’ambulatorio medico si è appena aggiunta una unità mobile diurna. «È senz’altro un punto d’arrivo», conferma fra’ Clemente, «dietro al quale però deve esserci l’unità mobile notturna, che prepara il terreno, segnalando le situazioni di disagio in cui si imbatte lungo il suo percorso serale. L’unità mobile notturna Buon Samaritano porta infatti ai senza fissa dimora generi di conforto, tè caldo, vestiti, cibo, coperte e sacchi a pelo. L’unità diurna ha il compito di approcciare la persona quando si sveglia, al mattino presto, dopo una notte trascorsa al freddo, dandole la possibilità di spalancarsi una nuova finestra sulla vita».
Anche per il 2009 la missione del centro sarà quella di accogliere, assistere e integrare le persone (con una percentuale di recupero che arriva al 40%). «Consolideremo ciò che facciamo attualmente a 360 gradi, aiutando la persona in difficoltà a raggiungere col tempo una piena autonomia economica, lavorativa e abitativa», conclude padre Moriggi. «Chiunque può segnalarci persone che dormono per strada, chiamando i numeri 349.7658503, diurno, o 320.4984626, notturno».

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