Formazione
Dalla lira alleuro ancora tanti dubbi.
Piccolo vademecum per affrontare il passaggio alla nuova moneta unica: il conto alla rovescia è iniziato.
di Redazione
Non ho ancora capito quando sarà il momento giusto per cambiare le lire in euro e come avverrà l?intera faccenda. Per esempio: il mio blocchetto degli assegni fino a quando avrà valore?
Mario R. (email)
Risponde Christian Carosi
Il passaggio avverrà gradualmente e non c?è motivo di preoccuparsi. Solo a partire dal dall?1 gennaio 2002 saranno a disposizione le nuove banconote e le monete metalliche. Il governo ha previsto la possibilità di una distribuzione anticipata di piccole somme in euro anche verso la fine di dicembre, ma la vera trasformazione avverrà sui conti correnti. Dal 26 settembre 2001, le banche sono autorizzate a convertire i conti della clientela denominati in lire. Al cliente è lasciata la possibilità di richiedere alla banca, con atto scritto, di mantenere la denominazione in lire del conto fino al 31 dicembre. In ogni caso, sui conti trasformati in euro i clienti possono continuare a operare in lire, anche mediante emissione di assegni, fino al 31 dicembre. A partire dall?1 gennaio 2002 non potranno essere emessi assegni e altri titoli di credito in lire e, se emessi, non avranno valore; dalla medesima data non potranno essere più impartiti alle banche ordini di accreditamento o di addebitamento in conto in lire. Fino al 28 febbraio resta la facoltà di versare sul conto banconote e monete metalliche in lire . Tali regole si applicano anche alle Poste italiane e a tutti gli altri soggetti che svolgono attività finanziaria.
Il 31 dicembre 2001 tutti gli sportelli bancari e postali resteranno chiusi e a partire dal 29 negli uffici postali non saranno effettuate le operazioni di prelievo o di accredito sui conti correnti postali. Chi possiede conti all?estero potrà, a partire dal 10 novembre 2001 e fino al 28 febbraio 2002 rimpatriare, attraverso gli intermediari autorizzati (le banche), denaro e altre attività finanziarie detenute fuori del territorio dello Stato, pagando una percentuale (ancora da definire). Al posto di questo versamento, è offerta l?alternativa di sottoscrivere titoli di Stato.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.