Welfare
Dalla galera vorrei salvare almeno la salute
Per una stupidata che potevo benissimo evitare, ho perso la mia medicina la libertà
E’ la salute il bene più importante che resta a una persona quando entra in carcere, ed è alla salute che si pensa sempre, con l?ansia di non riuscire a ?salvarla? dalla galera. Ma quando sembra di non farcela, quando la testa non regge più, allora ci sono gli psicofarmaci in quantità industriale. Dal giornale del carcere di Lodi Uomini liberi, la testimonianza di una delle battaglie che sembrano perse in partenza: perché quando si sta male, e non c?è nessuno che ti dia almeno un po? di attenzione, la soluzione più facile in carcere pare sempre quella di ?autoanestetizzarsi?.
Ornella Favero(ornif@iol.it)
È quasi un anno che vedo la libertà attraverso una finestra, non è più come una volta che mi bastava uscire per star bene, sia fisicamente che mentalmente. Ora che mi ritrovo rinchiuso in una cella, sento la mancanza di poter posare le mie ginocchia e le mani su un ciuffo d?erba. Per una stupidata che potevo benissimo evitare, ho perso la mia medicina? la libertà. A volte mi sento depresso e alla mattina quando entra la conta mi segno dal dottore, perché qui funziona così, ti devi mettere in lista per essere curato, perché se no è un grosso problema richiedere il dottore al di fuori dalle sue ore lavorative. Io in questo periodo sto prendendo una terapia perché ho troppi problemi per la testa, mi danno degli psicofarmaci, che servono per rintronarti, ma soprattutto ti aiutano (per modo di dire) a superare alcune difficoltà, problemi ma soprattutto i pensieri, non sei più te stesso e appena appoggi la testa sul cuscino ti addormenti e ti risvegli il giorno dopo come se non fosse successo nulla. Io sono un ragazzo molto impulsivo, forse anche troppo, a volte mi lascio andare e me la prendo sempre con le persone sbagliate, ed è per questo che volevo porgere le mie scuse agli agenti che aggredivo insultandoli con delle parole molto ?raffinate?.
Li capisco, in questo momento che la mia mente è lucida. Ma perché quando chiediamo aiuto o abbiamo un problema di tipo: mal di denti, mal di testa, e tantissime altre cose, non c?è qualcuno che ci aiuti veramente? Saremo dei detenuti e molte persone ci paragonano ad animali rinchiusi in gabbia, perché è così che viviamo, ma siamo anche noi persone cristiane, lo abbiamo anche noi un cuore? dei sentimenti, il sangue scorre anche a noi nelle vene, perché non possiamo avere un po? più di attenzione nella sanità carceraria? Sapete quante persone ci sono che stanno veramente male e chissà quando verranno curate? Dovreste sapere che tra le tante malattie che si affrontano ogni giorno nelle carceri ci sono la scabbia e la tubercolosi, che si credevano debellate ma invece esistono ancora. Sapete quanta gente è entrata sana ed è uscita ammalata? Perché molte persone sono entrate e, o per la vergogna o per la loro innocenza, si sono suicidate perché non avevano più niente da perdere? Perché succedono i suicidi in carcere? Perché basterebbe un po? più di attenzione, un po? più di affetto?
Jamaica – Casa Circondariale di Lodi
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.