Non profit
Dalla Cattolica un decalogo anti-bamboccioni
10 regole scritte da Alessandro Rosina e Annamaria Testa
A partire dai dati sempre più preoccupanti sulle fragilità e sulle difficoltà dei ragazzi italiani, Annamaria Testa, esperta di comunicazione e di creatività che ha scritto molti testi sull’argomento e Alessandro Rosina, professore universitario che ha pubblicato molte ricerche sui giovani e sulle famiglie italiane, hanno unito le loro competenze e sensibilità nella stesura di dieci linee guida rivolte ai genitori per crescere dei figli che siano sempre meno bamboccioni e sempre più capitani coraggiosi pronti ad affrontare le grandi sfide del XXI secolo.
L’idea portante del decalogo è: basta bamboccioni.
“E’ vero che il sistema di welfare italiano aiuta poco i giovani, ma è altrettanto indispensabile che i trentenni italiani imparino a rischiare e si prendano le proprie responsabilità nel diventare parte attiva di un paese che vuole crescere ed essere competitivo”, scrivono gli autori, “non bamboccioni che vivono il più a lungo possibile sulle spalle dei genitori facendosi stirare le camicie dalla mamma. Ma, perché a trent’anni un figlio sia adulto, forte e responsabile, bisogna lavorarci sopra a lungo. Abituandolo ad affrontare con energia le proprie responsabilità già da bambino”.
Ecco le 10 regole auree:
1) Non pretendere da un figlio maschio meno di quanto pretendi (o pretenderesti) da una figlia in termini di responsabilità, collaborazione in casa, risultati a scuola, rispetto delle regole familiari.
2) Avvicina tuo figlio ai libri e al piacere della lettura. Comincia a leggergli storie quando è molto piccolo. Quando è un po’ più grande non imporgli di leggere, ma tieni libri in casa, accompagnalo in libreria, parla di libri con lui o fatti raccontare le storie che ha letto, abbonalo a una rivista o a un fumetto, permettigli di leggere quando e come vuole.
3) Sii disponibile quando tuo figlio ti cerca, ma aiutalo solo quando non può farcela senza di te. Aiutalo solo dopo che ha seriamente provato da solo ed insegnagli come può fare la prossima volta a cavarsela anche senza di te. Valorizza l’impegno più che il risultato: quando ce la fa, non dirgli “bravo, sei in gamba”, ma “bravo, si vede che hai lavorato sodo”.
4) Insegna a tuo figlio il valore dei soldi, non dargliene troppi. Non riempirlo di gadgets e abiti costosi. Incentivalo a risparmiare per comprarsi le cose che desidera. Ricordati che i regali non sono un sostituto della tua presenza. Già alle scuole superiori incoraggialo a trovarsi piccoli lavori per guadagnarsi qualcosa.
5) Non permettere che tuo figlio tenga comportamenti che disapprovi quando messi in atto dai figli degli altri. Avvertilo che punirai i comportamenti sbagliati, ma non minacciare mai punizioni che non hai la certezza di voler mettere in atto.
6) Non contestare gli insegnanti di fronte a tuo figlio. Diventa loro alleato nell’educare al meglio tuo figlio, e non complice di tuo figlio nel cercare di trovare sempre la via più facile.
7) Lo sport e la competizione sono importanti per crescere, ma saper perdere è la prima cosa da imparare. Non dare la colpa all’arbitro. Non accusare di scorrettezza gli avversari. Insegna a tuo figlio a dare il meglio di sé, ma anche ad accettare lealmente le sfide e ad affrontare con coraggio frustrazioni e sconfitte.
8) Non caricare su tuo figlio le tue aspettative. Incoraggialo a seguire le sue passioni e a raggiungere i suoi obiettivi anche quando non li condividi pienamente. Ricordati che lui non è la tua rivincita nei confronti della vita, e che deve trovare la sua strada. Lascialo sbagliare.
9) Un figlio maggiorenne è un uomo prima ancora che un figlio. Incentivalo, pur nelle difficoltà, a diventare autonomo e autosufficiente. Non difenderlo dal mondo, ma aiutalo a trovare gli strumenti per affrontare il mondo da solo.
10) E infine… lascia che anche tuo figlio, ogni tanto, si annoi. Non è necessario che ogni momento vuoto sia riempito da uno schermo acceso o da un’attività organizzata da te. Lascia che impari a gestire le sue energie, i suoi pensieri, il suo tempo.
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