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Dalla, Bremer, Cesare e i tanti vampiri

Un commento sull'intervista rilasciata dal celebre cantante sul "Corriere della Sera".

di Riccardo Bonacina

Dopo la grande promozione dell?ultimo libro della Fallaci, è stato il turno di Lucio Dalla. Una lunga intervista richiamata sulla prima pagina de Il Corriere della Sera. Leggere Lucio Dalla sul Corriere è come bere una tisana allucinogena perché l?intervistato dice alcune cose che, a mio avviso, fanno smarrire i criteri oggettivi della logica comune. Nell?intervista, Lucio Dalla dice di essere di sinistra e che il suo mito è Enrico Berlinguer. Nello stesso tempo dice che lasciare Saddam al potere non è pace, che a Bologna non potrà votare contro Guazzaloca, elogia l?ultimo libro della Fallaci e definisce debole e bigotta la sinistra che ignora la Fallaci. Nei fatti, di Berlusconi fa un ritratto molto più positivo di quello di Enrico Berlinguer, descrivendolo come genio della comunicazione e che “per capirlo occorre leggere il libro di Luciano Canfora”. All?ondata ?filo-presenzialista militare? in Iraq del maggiore quotidiano nazionale, si aggiunge il prof. Giovanni Sartori con un ragionamento, a mio avviso, molto fantasioso. Sartori giustifica l?accentramento del potere militare in Iraq nelle mani degli Usa e critica ferocemente Zapatero che si è ritirato non accettando il monopolio militare americano. Sartori supera anche Berlusconi quando dice che se andiamo via dall?Iraq nascerebbe uno stato terrorista temibile perché ricco di petrolio. Quindi per il professor Sartori: a) Le democrazie occidentali “più evolute” hanno il dovere di mettere le mani sull?autodeterminazione dei popoli “non evoluti democraticamente” e “con ricchezze petrolifere” altrimenti nascono Stati terroristi. b) La guerra che si sta combattendo in Iraq è solo una guerra tra l?esercito Usa, che uccide “democraticamente” e fa uso di torture più creative e, dall?altra parte, i terroristi, ed estremisti che uccidono selvaggiamente e vorrebbero fare un governo senza il controllo del governatore imperiale Bremer. Domenico Ciardulli Carissimo, Lucio Dalla non ha torto quando dice che “la sinistra è bigotta se non riesce a confrontarsi con le questioni suscitate dalla Fallaci”. Questioni sentite da tanti rispetto ai fenomeni migratori e al confronto tra civiltà. Questioni su cui è serio ragionare e confrontarsi. Riguardo al resto, viviamo tempi di assoluta confusione. Bremer è confuso quanto Dalla, ed è peggio. Tempi popolati di vampiri che si nutrono del sangue altrui, e istillano odio contrapponendo oscenità a oscenità, atrocità a atrocità. A noi tocca preservare un minimo di coscienza di ciò che è umano e di possibilità di amicizia.


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