Formazione

Dall’Epo all’ero il passo è breve?

Molti sportivi cominciano col doping e finiscono con assumere eroina o cocaina. È il passaggio da una dipendenza a un’altra. Favorito da un agonismo che sempre più somiglia a una droga

di Paul Ricard

Droga e doping, pari sono? «Ci hanno trattati come drogati, o assassini», lamentavano i ciclisti sotto torchio al Tour de France, l?estate scorsa. E se fosse vero che gli sportivi dopati soffrono di dipendenza e di assuefazione, proprio come eroinomani e cocainomani? Uno studio realizzato in Francia ha lanciato l?allarme sui ?legami pericolosi? tra doping e tossicomanie. E ha mostrato come molti sportivi sono poi addirittura passati all?eroina, diventandone schiavi. Al dottor William Lowenstein, direttore del centro di disintossicazione Monte-Cristo dell?ospedale Laennec di Parigi, non quadrava il fatto di avere tra i suoi pazienti parecchi ex campioni sportivi di alto livello. Allora ha fatto compilare un questionario a un campione di cento eroinomani: venti di essi avevano praticato sport agonistico, allenandosi almeno tre ore al giorno per almeno tre anni. Fra questi c?erano tre calciatori, tre tennisti, due nuotatori, due sciatori, e poi ragazzi che avevano praticato pallamano, basket, hockey, golf, squash, pugilato, karatè, body building… Uno aveva addirittura partecipato alle Olimpiadi, tre ai campionati europie, quattro a campionati di Francia. Il 90 per cento di questi ragazzi avevano assunto anche altre droghe: cannabis il 30%, steroidi il 30%, amfetamine il 20%, cocaina il 20%. Dopati di oggi uguale tossicomani di domani, dunque? Per esserne certi servirebbe uno studio specifico sulla questione. Per il momento, ci si accontenterà di estendere il sondaggio ad altri centri, a Nizza, Marsiglia e Ginevra. Ma il dubbio resta. Non sarà che il rito della siringa scambiata, rito a quanto pare praticato da tanti atleti che si passano fiale di epo (eritropoietina), prelude a futuri riti in cui ci si scambierà fiale di eroina? «Ci hanno tutti insegnato che lo sport fa bene alla salute e permette una migliore integrazione nella società», afferma il dottor Lowenstein, «ma andando a scavare ci si accorge che funziona come una prima droga dura». Dipendenza e assuefazione, dunque? Può apparire una esagerazione, ma fa paura un dato: nessuno di quei venti eroinomani aveva cominciato a bucarsi prima di fare sport: metà ha cominciato quando ancora gareggiava, metà dopo avere smesso. Certo, nessuno può avere la certezza che sia stato lo sport a spingerli sulla strada dell?eroina. Però è vero che lo sport non l?ha nemmeno impedito. Secondo Lowenstein, la caduta nell?eroina avviene o a seguito dell?abbandono dell?agonismo o a causa di incidenti sportivi che spingono alla depressione, già favorita dagli ?scacchi? subiti da uno sportivo nel corso della sua attività (sconfitte subite, invecchiamento del proprio fisico). Prima tutta la giornata dell?atleta – allenamento, pasti, medicinali, riposo – era finalizzata alla prestazione sportiva. Adesso la sua vita appare vuota, e allora subentra la tentazione dell?eroina, «vera anestesia del pensiero», secondo il medico francese. Una tentazione simile, dunque, a quella del doping. Prima si assumevano sostanze dopanti per essere in grado di fare sport, poi si passa all?eroina perché non si è più in grado. Ma il meccanismo psicologico è lo stesso: deriva dal fatto di non riuscire a raggiungere una determinata prestazione. Insomma: pare proprio che lo sport non agisca più come antidoto contro le droghe, ma al contrario spiani la strada verso di esse. Una ipotesi inquietante che pare confermata da un rapporto del Consiglio nazionale francese della ricerca scientifica: «Tra i tossicomani cronici c?è un numero notevole di ex sportivi d?alto livello per i quali l?eroina, o un altro prodotto, ha preso il posto di una pratica sportiva che aveva funzionato quasi come una prima droga». In questo quadro, la grande diffusione del doping può solo spianare ulteriormente la strada verso questo salto. Gli atleti dopati infatti diventano ?dipendenti? dalla sostanza assunta e cominciano ad avere problemi psicologici: proprio come chi diventa schiavo dell?eroina. Legame che diventa ancor più evidente tra chi assume anabolizzanti, come i lanciatori, i sollevatori di pesi, i body builders: essi, sottolinea il rapporto francese, diventano più aggressivi, si sentono invulnerabili, passano dall?euforia all?irritabilità, alle allucinazioni, al delirio, infliggono sevizie alle loro donne.


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