Mondo

D’Alema: premere per conferenza di pace in Medio Oriente

Il ministro degli Esteri, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha sottolineato l'apprezzamento di Barghouti per l'iniziativa di pace che l'Italia ha assunto con Spagna e Francia

di Paolo Manzo

Lanciare a breve termine una conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente. Di questo ha anzitutto parlato il ministro degli Esteri Massimo D’Alema con il deputato palestinese indipendente Mustafa Barghouti, che alle ultime elezioni aveva sfidato Mahmoud Abbas. A riferirlo e’ stato lo stesso titolare della Farnesina, a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il ministro ha sottolineato l’apprezzamento di Barghouti per l’iniziativa di pace, definendo il suo interlocutore ”una personalita’ interessante” che non appartiene ne’ ad Hamas ne’ a Fatah. ”Da lui -ha affermato D’Alema- e’ venuto un apprezzamento sull’iniziativa che abbiamo assunto insieme a Spagna e Francia, e la richiesta di un impegno europeo di continuare a incoraggiare il governo palestinese di unita’ nazionale, che e’ l’unica prospettiva che possa assicurare una base forte alla ripresa delle prospettiva di pace”. Con Barghouti D’Alema ha raccontato di aver discusso della ”possibilita’ di arrivare in tempi relativamente rapidi a una conferenza internazionale di pace consapevolezza che quello di cui abbiamo bisogno non e’ genericamente la ripresa di un processo di pace ma e’ la necessita’ di arrivare presto a un accordo di pace”. Alle domande dei giornalisti a Bruxelles sui tempi della conferenza D’Alema ha affermato che ”non e’ che abbiamo pensato di farla adesso, domattina o domani, si tratta di vedere quali passi si devono compiere per andare in questa direzione. Indubbiamente il primo passo e’ che si sblocchi la situazione palestinese con la formazione di un nuovo governo e nello stesso tempo si consolidi la tregua e si ottenga da parte di Israele una serie di misure volte a migliorare le condizioni di vita dei palestinesi”. Per il capo della diplomazia italiana, ”bisogna premere su tutte e due le parti perche’ la situazione si sblocchi e si rimetta in movimento un processo positivo”.


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