Famiglia

D’Alema: commercio estero faccia parte del Mae

Per il ministro uscente è ''il modo piu' razionale di organizzare lavoro del governo'', grazie a cui ''si riesce meglio a coordinare presenza italiana nel mondo''.

di Redazione

Il ministro degli Esteri uscente, Massimo D’Alema, auspica che ”il ministro del commercio estero faccia parte del ministero degli Esteri”. E queso, spiega, perche’ sembra ”il modo piu’ razionale di organizzare lavoro del governo”, grazie a cui ”si riesce meglio a coordinare presenza italiana nel mondo”.

Il ministro ha fatto riferimento anche “alla presenza delle regioni che, qualche volta, si sviluppa in modo confuso, costoso”. ”Non sempre usiamo bene e in modo coordinato le risorse disponibili del paese”, afferma. A questo proposito D’Alema rivendica durante il suo mandato alla Farnesina ”l’avvio di uno sforzo serio”, sottolineando la sua ”persuasione che la presenza economica dell’Italia nel mondo abbia bisogno di un forte supporto politico”.

”In due anni abbiamo lavorato bene e ottenuto moltissimi risultati positivi, sul piano concreto, in termini di opportunita’ per le imprese, e creato un meccanismo di cooperazione che credo sia un elemento importante del miglioramento del lavoro della Farnesina”. Si tratta di un meccanismo ”che fa capo alla segreteria generale che ha creato con Confindustria e il sistema delle imprese un rapporto di cooperazione estremamente efficace e continuo”, ha aggiunto D’Alema nell’intervista concessa a Class/CNBC.


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