Sostenibilità

Dal Sud America le scuole costruite con bottiglie di plastica

Le chiamano "bottle schools" sono aule realizzate recuperando i contenitori in Pet. A promuovere l'iniziativa Hug It Forward. Un'idea che fa bene all'ambiente e aiuta le comunità del sud del mondo e il metodo sta conquistando diversi Paesi

di Antonietta Nembri

La seconda vita di una bottiglia di plastica da due litri è diventare un “mattone”. No, non è un’allucinazione. È qualcosa che sta accadendo davvero grazie a un’idea dell’ambientalista Susann Heisse che con l’organizzazione Hug It Forward sta diffondendo questa pratica ecologica con un progetto benefico che ha preso il via sul web. Hug It Forward è una non profit, ma è soprattutto un movimento dal basso che promuove nei Paesi del sud del mondo questo innovativo metodo per costruire scuole. Il punto di partenza dell’organizzazione è stata l’America Latina, ma ora il metodo si sta diffondendo.

In pratica basta prendere una bottigliadi plastica da due litri, riempirla di rifiuti non biodegradabili, legarla a un’altra bottiglia preparata allo stesso modo e poi a un’altra e un’altra ancora…
Ed ecco realizzati degli EcoBricks che uno dopo l’altro diventano i “mattoni” per realizzare scuole per bambini. Obiettivo dell’organizzazione, infatti è quello di favorire l’educazione e la consapevolezza nelle comunità dell’America Latina costruendo quelle che vengono definite “bottle schools”.

Sessantuno le scuole costruite fino a oggi, secondo il count down del sito, in 69 mesi di progetto in America Latina, ma il metodo si sta diffondendo anche nelle Filippine e in Sudafrica. Ogni classe costa 6.500 dollari. Ma che cosa è esattamente una bottle school? Una costruzione che diversamente da una tradizionale utilizza gli ecobrick. In pratica, come viene spiegato, le fondamenta e le travi portanti sono realizzate secondo metodi tradizionali, sono i muri che vengono invece costruiti con questo innovativo metodo: tra le travi portanti vengono stese delle reti da pollaio alle quali vengono agganciate con del fildiferro le bottiglie di plastica riempite con altri rifiuti inorganici. Poi su questa parete di bottiglie si stende cemento e sabbia. I muri così realizzati hanno anche un alto valore isolante, viene assicurato.

Tra le finalità dell’iniziativa vi è da una parte quella di diffondere l’idea del riciclo dei rifiuti grazie a questo innovativo metodo di costruzione che vede anche gli studenti della scuola in costruzione, insieme a tutta la comunità, protagonisti nella costruzione degli EcoBricks, dall’altra quella di trovare una soluzione per la gestione dei rifiuti con il recupero della plastica che altrimenti andrebbe a inquinare fiumi e terreni, soprattutto in paesi dove non sono presenti industrie in grado di riciclare questo materiale.

Nelle Filippine è stato realizzato un manuale open source (in più lingue) che è reperibile sul sito www.ecobricks.org.

Immagini da hugitforward.org

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