Famiglia

Dal Kenya rimpatri forzati di somali in fuga dalla guerra

La preoccupazione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

di Redazione

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha espresso la propria preoccupazione apprendendo che le autorità keniane hanno forzatamente rimpatriato alcuni cittadini somali fuggiti a causa dei recenti scontri nel loro paese d’origine.

Mercoledì mattina, sono stati visti fare ritorno verso la Somalia numerosi camion con a bordo cittadini somali che avevano cercato rifugio presso il centro d’accoglienza sostenuto dall’UNHCR situato nei pressi di Liboi, una città al confine con il Kenya. Il centro d’accoglienza aveva ricevuto circa 400 richiedenti asilo somali, soprattutto donne e bambini, che erano arrivati durante la scorsa settimana.

A Ginevra, l’Alto Commissario per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha affermato che le misure di sicurezza di frontiera non dovrebbero impedire ai civili somali bisognosi di fare ingresso in Kenya cercando sicurezza e protezione in qualità di rifugiati.

“Comprendiamo benissimo che la situazione nella vicina Somalia rappresenti una seria preoccupazione per le autorità keniane e che in situazioni simili i governi abbiano la responsabilità di assicurare le condizioni di sicurezza nei pressi dei confini”, ha annunciato Guterres. “Ma il Kenya ha anche l’obbligo umanitario di permettere ai civili a rischio di cercare asilo nel proprio territorio. La maggior parte delle persone che si trovano a Liboi sono donne e bambini e non dovrebbero essere rimandati indietro verso una situazione molto incerta. Fare ciò rappresenterebbe una violazione del principio di non refoulement così come definito dalla Convenzione sui Rifugiati del 1951.”

Guterres ha affermato che l’UNHCR aveva già esteso un’offerta di fornire in tempo reale al Kenya competenze e supporto per gestire i nuovi arrivati dalla Somalia, aiutando ad assicurare che possano essere rispettati gli obblighi internazionali e allo stesso tempo rispondendo alle legittime esigenze di sicurezza.

L’UNHCR gestisce già tre grandi campi profughi a Dadaab, a circa 80 chilometri da Liboi, dove si trovano più di 160mila rifugiati in prevalenza somali. L’Agenzia dispone anche di numerosi operatori di emergenza giù dispiegati a Dadaab che possono assistere le autorità keniane nella gestione di un nuovo flusso di persone. Potrebbero anche essere convocati nuovi operatori.

Intorno alla metà dei circa 400 somali presenti nel centro di accoglienza di Liboi erano già stati controllati e registrati dalle autorità keniane attraverso una procedura precedentemente concordata con l’UNHCR. Una volta registrati al centro d’accoglienza presso il confine, normalmente l’UNHCR trasferisce i rifugiati appena arrivati nei campi di Dadaab. Tuttavia questa settimana le autorità keniane, facendo riferimento ai pericoli per la sicurezza, hanno impedito i trasferimenti e annunciato che il confine rimarrà chiuso.

www.unhcr.it

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