Mondo

Dal Kenya: pericolo di frattura insanabile fra Africa e Occidente.

Una rappresaglia delgli Usa che dovesse essere percepita come ingiusta alimenterebbe solo la rabbia innescando una spirale di violenza. L'analisi di padre Kizito Sesana da Nairobi.

di Emanuela Citterio

“Se nel cosiddetto terzo mondo la rappresaglia degli Usa dovesse essere percepita come ingiusta, vi sarebbe il pericolo di una frattura insanabile tra Africa e Occidente”, commenta all’agenzia MISNA padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano a Nairobi (Kenya). I tragici fatti negli Usa hanno sconvolto la capitale keniana e la stessa comunità musulmana ha espresso il suo orrore. Due allarmi causati da telefonate anonime che segnalavano la presenza di ordigni nel centro cittadino hanno messo in allerta, sia ieri che mercoledì, le forze di polizia. La paura è stata considerevole, tanto che il personale dell?Onu, circa 2.500 persone, è stato invitato a evitare le vie centrali. A Nairobi è ancora vivo il tremendo ricordo della bomba all?ambasciata statunitense che nell?agosto del 1998 uccise decine di innocenti passanti. “La gente non ha dimenticato quel giorno ? aggiunge il missionario ? e in queste ore ho visto tanta partecipazione al dolore americano. Ma prevale anche una riflessione più generale sull?accaduto. Gli Usa dovranno comprendere che tutto questo è avvenuto come conseguenza di odio e frustrazione troppo a lungo covati. I terroristi rappresentano lo sfogo sbagliato perché la violenza genera solo altra violenza”. La grave situazione creata dall?attacco agli Stati Uniti potrebbe generare una pericolosa spirale di violenza di cui il missionario teme la portata. “Nonostante la schiavitù e il colonialismo ? prosegue padre Kizito – l?africano è ancora disposto a credere nella buona volontà dei Paesi occidentali e non pensa che vi sia un complotto per ridurre l?Africa allo stremo. Ma se la risposta militare all?attentato fosse esagerata o colpisse degli innocenti, anche in questo continente, come già in molti Paesi islamici, potrebbe crescere la rabbia e venire meno la fiducia nei confronti della volontà di giustizia dell?Occidente, facendo imboccare una strada di cui nessuno conosce la fine”.


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