Politica

«Dal governo la strategia del silenzio»

Così il presidente dell’associazione parenti delle vittime nel suo discorso di commemorazione della strage

di Redazione

Nel 31° anniversario della strage alla stazione di Bologna i parenti delle vittime attaccano il governo e quella che definiscono la strategia del silenzio. «Nei confronti dei parenti delle vittime, non solo della strage di Bologna, il governo ha avuto un comportamento inqualificabile: quest’anno come l’anno scorso non ha inviato alcun rappresentante istituzionale a Bologna. Lo stesso si è verificato a gennaio nella ricorrenza dell’eccidio dei tre carabinieri al Pilastro termano della banda della Uno bianca. La strategia sembra quella del silenzio, la volontà quella di far dimenticare».

Così si legge nel discorso che il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha letto durante il suo intervento dal palco allestito nel piazzale della stazione. Nel discorso si legge ancora: «A ciò si aggiungono le inimmaginabili difficoltà burocratiche che sono state poste per l’applicazione della legge 206 “Nuove norme a favore delle vittime del terrorismo e delle stragi” come se si volessero affogare i parenti delle vittime in un mare di carte e di cavilli per fare in modo che non si occupino più della ricerca di giustizia e verità. Umiliare le vittime cercando di farle passare per questuanti perchè si battono legittimamente affinché una legge dello Stato, approvata all’unanimità dal Parlamento nel 2004, sia correttamente applicata in ogni sua parte». Bolognesi continua nel suo attacco al governo spiegando che «le promesse e le assicurazioni, avute subito dopo l’insediamento di questo governo dall’onorevole Silvio Berlusconi e dal sottosegretario Letta, si sono dimostrate parole al vento, fatte da ricercatori di facile consenso. Nessun atto concreto è stato compiuto, ma anche su questo continueremo la nostra battaglia per fare applicare integralmente la legge. Vorrebbero dimenticare e che anche noi dimenticassero. Ma noi non dimentichiamo: non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare. Non possiamo dimenticare lo scempio della vita dei nostri cari. Non possiamo dimenticare questo piazzale della stazione trasformato in uno scenario di guerra. Non possiamo dimenticare la solidarietà ricevuta, oggi come in quei terribili giorni».

Da qui l’invito a Parlamento e istituzioni a «vigilare sul rispetto della legalità e dei diritti, anche dei diritti delle vittime e dei cittadini onesti. Invece il vento sembra soffiare proprio nella direzione opposta, per mesi il Parlamento è stato impegnato a discutere leggi per raggirare la giustizia». Perchè «è sotto gli occhi di tutti il muro dell’omertà di Stato eretto dai servizi segreti e da chi ha occupato le istituzioni per tutelare i terroristi e i loro mandanti in nome di una finta ragion di Stato».


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