Volontariato

Dal giornalismo alla csr: il viaggio di Roberto Zangrandi

Pagine blu/ Roberto Zangrandi è senza ombra di dubbio un uomo di comunicazione, e come tale rappresenta la dimensione più classica della csr in azienda.

di Ida Cappiello

Roberto Zangrandi è senza ombra di dubbio un uomo di comunicazione, e come tale rappresenta la dimensione più classica della csr in azienda: quella proiettata verso l?esterno, oggi anche la più criticata perché, si obietta, bisogna essere, non apparire, azienda responsabile. Ma Zangrandi la racconta in modo diverso: «Quando sono arrivato in Enel nel 2001, sotto la direzione di Franco Tatò, avevo già un consistente bagaglio personale in tema di etica degli affari e di corporate governance, costruito in 13 anni di giornalismo economico ma anche in Fiat, dove sono arrivato in piena Tangentopoli, vivendo momenti di forte tensione etica. Ho partecipato alla costruzione del codice etico, uno dei primi realizzati da un?impresa. Volevo fortemente occuparmene anche nel nuovo lavoro». Zangrandi ha cominciato come comunicatore, senza un commitment preciso di responsabilità sociale. Tuttavia le prime cose interessanti che ha trovato da raccontare erano proprio le esperienze di csr. «Siamo partiti sull?esterno per dare visibilità, ma anche sistematicità e struttura interna, a una serie di comportamenti consolidati, soprattutto in campo ambientale: tant?è che siamo riusciti a entrare subito negli indici etici del Financial Times e Dow Jones».

La quotazione in Borsa di Enel, nel 1999, è stata l?occasione per riflettere e confrontarsi sui grandi temi della governance, ponendo contemporaneamente le basi per la nascita di una funzione csr autonoma, nata nel 2003. Oggi gli obiettivi di sostenibilità sono inseriti nel piano quinquennale di gruppo, sotto la responsabilità di Zangrandi, che ha il potere di proporre iniziative operative: dalla sostituzione di apparecchiature inquinanti all?intervento di pressione internazionale per i diritti umani in un paese estero.

Ma la frontiera più avanzata, conclude Zangrandi, sono le proposte commerciali socialmente innovative, figlie di un regime di mercato che comincia, sia pur lentamente, a «dare segni di concorrenza». Un terreno nuovo per Enel, nel quale la csr può diventare uno strumento competitivo. «Un esempio per tutti: fornire l?energia a basso costo a coloro che utilizzano apparecchiature biomedicali salvavita, compatibilmente con le norme dell?Authority».

Chi è: Roberto Zangrandi, responsabile Corporate social responsibility di Enel
Età:50 anni
Studi: giurisprudenza, mai conclusa
A chi riporta: al direttore Comunicazione
Curriculum: 13 anni di giornalismo economico-finanziario al Mondo; 11 anni in Fiat, prima all?ufficio stampa estero, poi alle relazioni esterne nella sede della Germania; un breve periodo nella consulenza, infine in Enel dal 2001, prima nell?area Comunicazione e corporate identity, poi nella csr, funzione diventata autonoma nel 2003
Stato: single, vive a Roma
Passioni: vela, golf e gastronomia

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